Domani, venerdì 3 ottobre, la Puglia si fermerà per una giornata di sciopero e mobilitazione diffusa. L’iniziativa si inserisce nella protesta nazionale indetta dopo l’attacco alla Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria diretta a Gaza colpita in acque internazionali.
Anche nel tacco d’Italia la risposta sarà compatta: tutte le province pugliesi ospiteranno cortei e presìdi. A Bari la manifestazione partirà dal molo San Nicola; a Taranto il concentramento sarà all’Arsenale. A Foggia i partecipanti si raduneranno in via Lanza, diretti verso la Prefettura, mentre a Lecce il corteo si muoverà da Porta Napoli. A Brindisi il punto di ritrovo sarà il piazzale della Stazione, mentre a Barletta ci si darà appuntamento in via Caldini, nei pressi della Prefettura.
Protagonisti della mobilitazione saranno lavoratrici e lavoratori, studenti, associazioni, sindacati di base e reti pacifiste, uniti nel chiedere la fine dell’assedio a Gaza e nel manifestare vicinanza alla popolazione palestinese.
“Non si tratta soltanto di solidarietà – dichiara Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia – ma di difendere i valori costituzionali, minacciati da un’aggressione che ha coinvolto anche cittadini italiani impegnati in un’azione umanitaria e non violenta”.
La protesta, però, guarda anche all’Italia: “La scelta del riarmo e della militarizzazione – sottolinea ancora la Cgil – sottrae risorse vitali alla sanità, all’istruzione, al lavoro. La guerra toglie futuro, e chi crede nella pace non può restare in silenzio”.
Lo sciopero generale avrà conseguenze pratiche sui servizi pubblici. Disagi sono attesi già dalla serata di oggi: dalle 21 il personale ferroviario incrocerà le braccia, con garanzia delle fasce protette (6-9 e 18-21 nei feriali). Stessa situazione per il trasporto su gomma, con modalità diverse città per città, ma comunque con minimi servizi garantiti.
IL PARERE DEL GARANTE
La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi, ha valutato "illegittimo" lo sciopero generale proclamato per domani, "in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90". Nel provvedimento adottato, il Garante ha ritenuto "inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo 'nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratorì". L’Autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che "il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l'apertura di un procedimento di valutazione del comportamento".