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Taranto, lunedì i primi cantieri per il dissalatore di Aqp: garantirà acqua potabile a 385mila persone

 
Redazione online

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Taranto, lunedì i primi cantieri per il dissalatore di Aqp: garantirà acqua potabile a 385mila persone

foto ansa

Il sito, lungo la Provinciale 38 e distante un chilometro dal fiume Tara, occuperà due ettari. Il fiume, spiega Aqp, resterà intatto

Giovedì 02 Ottobre 2025, 13:52

Prende forma il progetto di Acquedotto Pugliese del dissalatore a servizio di Taranto, opera ritenuta strategica per garantire acqua potabile a 385mila persone. Da lunedì 6 ottobre aprono i primi cantieri sul tracciato delle condotte e nell’area destinata all’impianto, affiancati da monitoraggi ambientali e bonifica da eventuali ordigni bellici. Il sito, lungo la Provinciale 38 e distante un chilometro dal fiume Tara, occuperà due ettari. Il fiume, spiega Aqp, resterà intatto: continuerà a scorrere, sarà monitorato e interessato da interventi di riqualificazione, con accessi e pista ciclabile migliorati.
Per liberare l’area saranno rimossi gli agrumi, poi reimpiantati. Aqp ha pubblicato una manifestazione di interesse per l’adozione di 1.500 nuovi alberi, aperta a cittadini, enti e aziende agricole. «Si tratta di un’opera necessaria ed ecosostenibile - ha sottolineato il direttore industriale di Aqp, Antonio de Leo - perché garantisce a Taranto una nuova fonte di approvvigionamento idrico, mettendo in sicurezza la comunità».

Il dissalatore, basato su osmosi inversa e alimentato al 100% da energia verde, sarà collegato a due condotte: una di 14 km per portare acqua potabile al serbatoio di Taranto e una di 4,5 km per il rilascio di acqua residuale, compatibile con l'ecosistema marino. L’investimento è di circa 129 milioni di euro. I lavori sono affidati a Suez Italy e Cisa.
«L'impianto di dissalazione del progetto Acqua per Taranto - è detto in una nota di Acquedotto pugliese - è una risposta alla crisi climatica che sta colpendo il Mediterraneo e il Sud Italia» e «la sua attivazione consentirà inoltre una riduzione del prelievo dei pozzi, con benefici per la falda minacciata dal fenomeno dell’intrusione salina». 

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