“Notte di Taranto” il quadro sonoro composto dal trombettista Paolo Fresu non si può più ascoltare. Il codice Qr da inquadrare per poter fruire gratuitamente della musica viene sistematicamente staccato. È passato appena un anno da quando Fresu ha registrato l’opera dedicata alla statua dei marinai di Taranto insieme con l’Orchestra della Magna Grecia e da allora il piedistallo da cui era possibile ascoltarlo è stato deturpato già tre volte.
Un’opera bellissima: una prima parte sognante e intima, che nella seconda parte diventa forte e vibrante a tratti disperata, chiamate Mar Piccolo e Mar Grande. L’opera è dedicata alla notte del 11 novembre 1940, in cui gli aerei inglesi attaccarono la flotta navale della Regia Marina Italiana, nel porto di Taranto. Nelle note di Fresu si poteva ascoltare il mare, la fierezza dei marinai e la storia di una città che forse pochi conoscono.
In una sua intervista Fresu ha ricordato l’esperienza fatta con l’Orchestra della Magna Grecia di Taranto come «memorabile». Evidentemente non è la stessa cosa per i tarantini disinteressati che continuano a deturpare un’opera messa a disposizione di tutti e dedicata alla città.
L’obiettivo di questo, come per gli altri quadri sonori commissionati dall’Ico Magna Grecia a grandi compositori italiani e internazionali, era restare per sempre uno dei tesori della nostra città. I quadri sonori, infatti sono realizzati con il contributo dell’Unione Europea, della Regione Puglia.
In tutto sono sette le opere musicali realizzate per raccontare Taranto. Un vero e proprio itinerario immersivo che intende connettere la musica contemporanea al patrimonio storico e artistico della città. “Una vela tra i Due Mari” è il quadro composto da Remo Anzovino per la Concattedrale Gran Madre di Dio. La Cattedrale di San Cataldo ospita “Poema orchestrale” di John Rutter, mentre il Museo Archeologico Nazionale MArTA ne ospita tre: “Il Sogno di Marsia” del compositore premio Oscar Dario Marianelli, “La Grande Madre” di Achille Lauro e “Kybalion” di Simone Cristicchi. “Ouat” è il quadro sonoro composto da Giovanni Sollima per il Castello Aragonese, per finire con “La notte di Taranto” di Paolo Fresu. Un patrimonio artistico così meraviglioso per vedere e sentire la città con gli occhi e le orecchie di grandi musicisti, non dovrebbe essere sprecato.