MARTINA FRANCA - Un furto che ha dell’incredibile. Nella notte tra venerdì e sabato scorso sono spariti dodici cavalli di razza murgese da un allevamento. Siamo nella quiete di una masseria immersa nel paesaggio della bassa murgia, in territorio di Martina Franca, e proprio qui un furto di proporzioni considerevoli ha lasciato sgomenti gli allevatori. Il colpo ha visto sottrarre una capomandria e undici puledri di appena un anno. La scoperta è avvenuta al mattino dai proprietari, dopo che hanno trovato il cancello del pascolo divelto, un chiaro segnale dell’effrazione subita.
La masseria rimasta vittima è un allevamento che si trova sulla strada che collega Martina Franca e Mottola, area di pascolo che sfiora Massafra.
La natura del furto desta particolare preoccupazione. I cavalli murgesi, noti per la loro eleganza, robustezza e indole docile, sono animali dal significativo valore commerciale. Un esemplare di questo tipo viene piazzato sul mercato tedesco mediamente intorno ai 5mila euro, ovviamente una cifra superiore può essere considerata per la fattrice. È fondamentale sottolineare che, data la loro pregiata razza, questi equini non sono in alcun modo destinati all’uso alimentare. La perdita economica per gli allevatori è dunque ingente, oltre all’enorme valore affettivo, e ovviamente al danno zootecnico poiché si tratta di discendenti selezionati.
Un elemento che sembra emergere con chiarezza è la probabile esperienza di chi ha compiuto il furto. Sottrarre dodici cavalli non è cosa semplice e richiede una conoscenza approfondita sia degli animali e sia delle tecniche di gestione degli allevamenti equini. Questo fa pensare quasi certamente all’azione di persone esperte del settore.
Episodi del genere non si registravano da diversi anni: negli anni ‘80 e ‘90 furti di bestiame erano diffusi, ma negli ultimi tempi la situazione era fortunatamente migliorata. Questo evento inatteso riapre una ferita nel tessuto agricolo locale e solleva interrogativi sulla sicurezza delle aree rurali.