Sabato 06 Settembre 2025 | 20:43

Taranto, via libera al bilancio consuntivo: l’avanzo è pari a 408 milioni ma disponibili solo 763mila euro

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, via libera al bilancio consuntivo: l’avanzo è pari a 408 milioni ma disponibili solo 763mila euro

Margine di manovra risicato: strette le maglie della finanza pubblica

Giovedì 01 Maggio 2025, 10:48

TARANTO - Approvato il Rendiconto 2024 del Comune di Taranto. Che ha fatto registrare un avanzo monstre da oltre 407 milioni, di cui però solo 763mila euro sono realmente disponibili. La commissaria straordinaria del Municipio, Giuliana Perrotta, nei giorni scorsi, infatti, ha formalmente acceso il semaforo verde al conto consuntivo della situazione finanziaria del Comune sino al 31 dicembre dell’anno scorso. Il via libera, in effetti, è avvenuto nel quadro della gestione commissariale straordinaria di Palazzo di Città, che è divenuta operativa in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale e alla caduta della giunta (Perrotta si è avvalsa del supporto dei sub commissari Maria Luisa Ruocco, Cosimo Gigante ed Eliseo Nicolì).

Riepilogando, il Rendiconto si è chiuso con un avanzo di amministrazione, al 31 dicembre 2024, pari a 407 milioni 834mila euro. Si tratta di una cifra che, a prima vista, potrebbe far pensare a un’elevata capacità di spesa. Tuttavia, l’analisi della composizione di questo dato rivela una realtà ben più complessa. In particolare, l’avanzo di amministrazione del Comune di Taranto è così articolato: la parte accantonata è pari a 352 milioni 696mila euro (sono risorse non utilizzabili liberamente, vincolate ad accantonamenti obbligatori come il Fondo crediti di dubbia esigibilità, contenziosi o altri rischi per il Municipio); la parte vincolata, invece, ammonta a 54 milioni 374mila euro (si tratta di risorse destinate a specifiche finalità imposte da leggi, trasferimenti o contratti); la parte disponibile, infine, raggiunge la cifra di 763mila 986 euro (e questa è l’unica quota di avanzo che l’Amministrazione comunale può spendere liberamente, ad esempio per investimenti o copertura di spese generali). Dunque, su oltre 407 milioni, meno dell’0,2 per cento è effettivamente utilizzabile per nuove spese discrezionali. Il resto è giuridicamente e contabilmente bloccato.

Il consuntivo, inoltre, si fonda su una gestione che si regge su alcuni pilastri. Tra questi, il Fondo di cassa iniziale che, all’inizio di gennaio 2024, era pari a 117 milioni 968mila euro, ma anche sulle riscossioni nel corso dell’anno che hanno raggiunto la cifra di 377 milioni 944mila euro mentre i pagamenti effettuati, invece, sono stati pari a 396 milioni 161mila euro e, infine, il fondo di cassa finale, al 31 dicembre 2024, ha fatto registrare la cifra di 126 milioni 751mila euro. Il Comune presenta quindi una crescita netta della liquidità, pari a circa 9 milioni in più in cassa rispetto all’inizio dell’anno. A ciò, secondo il Rendiconto 2024, si aggiungono i cosiddetti residui attivi (crediti da riscuotere) pari a 465.409.792,30 euro che vanno monitorati insieme ai residui passivi (obbligazioni da pagare) pari a 81.582.378,79 euro.

Per quel che riguarda lo stato patrimoniale, documento che fotografa le attività e passività complessive dell’Amministrazione comunale, si registra un patrimonio netto di 434 milioni 997mila euro. Che evidenzia una solidità patrimoniale ancora più marcata rispetto all’anno precedente.

Il rendiconto sarà ora trasmesso al Collegio dei Revisori dei conti per il parere obbligatorio e poi definitivamente ratificato dagli organi commissariali. L’approvazione del Rendiconto 2024 avviene, peraltro, in una fase di particolare complessità istituzionale per Taranto. E in un contesto privo di una guida politica eletta, la gestione commissariale ha comunque assicurato la regolarità contabile e amministrativa, garantendo la chiusura dei conti nei termini di legge (entro il 30 aprile). Ma se i numeri globali rassicurano sulla salute finanziaria dell’Ente, il margine di manovra reale, limitato a meno di un milione di euro, dimostra quanto siano strette le maglie della finanza pubblica locale, tra vincoli normativi e necessità di accantonamento prudenziale.

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