TARANTO - È già tornata in libertà la 35enne di nazionalità georgiana che alcuni giorni fa è finita ai domiciliari per non aver rispettato un decreto di espulsione che era stato emesso nei suoi confronti. A deciderlo è stato il giudice Francesco Maccagnano, al termine dell’udienza di convalida, accogliendo le argomentazioni dell'avvocata Teresa Parente e della collega Mariagrazia Stigliano, specializzata nel diritto dell’immigrazione.
La donna era stata arrestata proprio quando spontaneamente era entrata negli uffici di via Palatucci per depositare la richiesta di asilo politico: in quell’occasione la cittadina straniera ha scoperto che su di lei pendeva invece un decreto di espulsione emesso alcuni mesi fa dalla prefettura di Brindisi.
Nell'interrogatorio di convalida, la difesa ha spiegato al magistrato che la 35enne era ignara che su di lei fosse stato emesso quel provvedimento che le impediva di rientrare sul suolo italiano e nei paesi dell’area Shengen.
Nell'ordinanza con quale ha rigettato la richiesta della pubblica accusa, il magistrato ha chiarito che nel documento a carico della georgiana non si era proceduto a una traduzione nella lingua d’origine della donna - che peraltro comprende l’italiano in modo elementare - tanto da rendersi necessaria la presenza di un’interprete durante l’udienza. Inoltre, secondo il magistrato, il fatto che la cittadina, pur essendo gravata dal divieto di ingresso nel territorio italiano si fosse presentata spontaneamente negli uffici dell’Immigrazione per richiedere protezione internazionale, testimonierebbe la sua buona fede. Per questo, come detto, il giudice Maccagnano ha dunque revocato la misura cautelare dei domiciliari e rimesso in libertà la 35enne.