MARTINA FRANCA - Bagni saccheggiati e andati completamente distrutti. In queste ore è ancora in corso la conta dei danni alla tribuna est dello stadio Tursi al termine della gara tra Martina e Virtus Francavilla. Sanitari e lavandini ridotti in frantumi, si parla di una stima di diverse migliaia di euro.
Al termine della partita di domenica scorsa le forze dell’ordine hanno fatto irruzione all’interno del settore ospiti, perché la loro attenzione era stata catturata dai forti rumori provenienti dalla gradinata est che affaccia su via dello stadio. Immediatamente si sono resi conto di quanto si stava verificando e della gravità della situazione, rimasta sotto controllo proprio grazie all’immediato intervento delle forze dell’ordine. Il personale del Commissariato di Polizia di Martina Franca ha acquisito tutte le immagini che serviranno a risalire agli autori del gesto vandalico. Tra l’altro si tratta di un atto privo di alcuna spiegazione, in quanto fino a ora non risulta neppure alcuna particolare rivalità tra la tifoseria ospite e quella locale.
Con ogni probabilità saranno emessi dei provvedimenti di Daspo nei confronti di coloro che saranno individuati come responsabili di questa azione vandalica.
Intanto spetterà al Comune di Martina Franca intervenire per ripristinare la funzionalità dei bagni della tribuna est, in assenza della quale il settore ospiti non potrà essere agibile.
Questa situazione è una delle ragioni alla base della decisione del Prefetto di Brindisi, il quale ha disposto la vendita dei tagliandi ai soli residenti nella Provincia di Brindisi per la gara di Coppa Italia tra Virtus Francavilla e Martina Calcio, prevista questa sera alla Nuovarredo Arena di Francavilla Fontana. Durante la gara di domenica scorsa si sono registrati anche momenti di tensione tra una parte della tifoseria ospite e gli steward addetti all’ingresso. Valutato che ricorrono le ragioni di urgenza per l’adozione di provvedimenti indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, la trasferta è stata vietata ai residenti della provincia di Taranto.