Finiscono a processo in tre con l’accusa, a vario titolo, di aver sequestrato nell’ottobre del 2023 un ragazzo, per estorcergli la somma di duemila euro, in parte frutto di un debito di droga che il giovane avrebbe contratto in precedenza con uno dei tre uomini. Il pubblico ministero Marzia Castiglia ha infatti chiesto e ottenuto dal gip Giovanni Caroli, il decreto di giudizio immediato per i tre imputati.Dovranno rispondere dell’accusa di sequestro di persona, i due grottagliesi di 20 anni e 43 anni, assistiti rispettivamente dall’avvocato Rosario Frascella e dal collega Giuseppe D’Ippolito. Per i due, le manette sono scattate il 4 luglio, quando gli agenti di polizia hanno dato esecuzione all’ordinanza del magistrato che aveva disposto i domiciliari per il 20enne e il trasferimento in carcere per il 43enne.
I due uomini, per la procura, avrebbero costretto con la forza il giovane a salire in auto, prelevandolo da un bar di Pulsano e portandolo in casa del 34enne a Sava. Dopo averlo minacciato di morte, avrebbero tentato di farsi consegnare 1500 euro per un acquisto di cocaina con il 34enne, oltre a 500 euro che il 20enne avrebbe preteso dalla vittima.A partecipare alla sola tentata estorsione, per gli inquirenti, sarebbe un 34enne di Manduria che, difeso dal legale Adriano Minetola, è finito alla sbarra assieme agli altri due uomini, anche per aver venduto, in diverse occasioni, droga al giovane.Un debito che la vittima avrebbe cercato di ripagare poco alla volta, chiedendo al 20enne di fare da intermediario con il manduriano. Inizialmente resosi disponibile, il grottagliese avrebbe preteso poi 500 euro come compenso di questa intercessione e. dopo pochi giorni dal finto accordo, lo avrebbe caricato a forza in macchina, con la complicità del 43enne.Un sequestro terminato, tuttavia, rapidamente e in modo infruttuoso: la vittima, infatti, era riuscita a sottrarsi ai due durante il rientro a Grottaglie. Convincendoli a fermarsi da una sua parente che, a suo dire, poteva prestargli quei soldi, si è poi barricato in casa della donna. Chiamata, infine, la polizia, il ragazzo aveva poi denunciato, quello stesso giorno, i tre uomini.Per il manduriano e i due grottagliesi comincerà, come detto, a novembre prossimo, il processo e spetterà al giudice, in quella sede, stabilire la verità dei fatti.