Resta in carcere il 40enne Cosimo Attanasio, arrestato nella notte tra il 17 e il 18 agosto dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio per aver ferito gravemente con un rasoio il 42enne Alessandro Tredici dopo una lite, nel pieno centro di Manduria.
Il gip Fulvia Misserini ha infatti accolto la tesi del pm Raffaele Graziano, che coordina le indagini dei poliziotti. L’uomo, difeso dall’avvocato Cosimo Micera, ieri mattina ha risposto alle domande del giudice e ha sostenuto che il suo scopo non era uccidere il 42enne, con cui peraltro, ha dichiarato di non avere alcuna frequentazione da anni: l’aggressione sarebbe avvenuta, secondo l’indagato, per alcune provocazioni da parte della vittima, a cui avrebbe reagito sferrando il colpo di rasoio in un accesso di ira.
Il magistrato, però, non ha ritenuto plausibile la versione fornita dal 40enne: per la gip Misserini, infatti, «gli atti posti in essere, sono stati diretti in modo non equivoco alla realizzazione dell’omicidio del Tredici» che «non si è verificato per la reazione della persona offesa che ha scalciato al secondo attacco armato».
Insomma Attanasio voleva uccidere. Per il giudice, il 40enne ha agito senza curarsi «dell’eventuale presenza di testimoni o comunque di esporre al pericolo altre persone» con un «accanimento nei confronti della vittima». La decisione di confermare il carcere , è motivata anche dal «pericolo di inquinamento probatorio»: esiste insomma il rischio che se lasciato libero i testimoni potrebbero cambiare la loro versione dei fatti e per sostenerlo il giudice ha evidenziato come proprio la vittima inizialmente non volesse nemmeno denunciare.
Proprio la sua dichiarazione, però, ha messo in luce la spregiudicatezza dell’aggressione: il 40enne infatti non solo avrebbe tentato di colpirlo anche una seconda volta, ma poi gli avrebbe urlato «Ancora devi morire?». Soltanto la sua prontezza di riflessi, avrebbe evitato che quel secondo attacco, lo raggiungesse.
L’episodio è avvenuto nel weekend di ferragosto in piazza Garibaldi, nel centro storico del comune messapico: dopo un alterco tra i due uomini, l’indagato avrebbe estratto il rasoio da barbiere e affondato il colpo nell’addome del 42enne. Raccolte le prime testimonianze, gli agenti guidati dal commissario Marinella Martina hanno appurato che i due erano in realtà parenti: Tredici è, infatti, il fratello dell’ex marito della sorella di Attanasio. Alla base dell’atto di violenza, forse, alcune parole di troppo volate durante il litigio, che avrebbero fatto perdere la testa all’aggressore che ha reagito con ferocia scagliandosi contro l’avversario e provocandogli una ferita da taglio da 15 centimetri al ventre, che solo miracolosamente non ha raggiunto organi vitali, con il rischio di conseguenze irreparabili e per cui sono stati necessari numerosi punti di sutura.