TARANTO - Quarantacinque milioni di euro. È questo il budget che, nella tarda mattinata di ieri, è stato indicato per le spese di accoglienza e organizzazione dal Comitato dei Giochi del Mediterraneo. Che, nel corso di una riunione convocata sostanzialmente per questo motivo, ha ascoltato la relazione illustrata ai presenti dal direttore generale del Comitato, Carlo Molfetta. Le risorse finanziarie, però, non sono ancora disponibili e dovranno essere individuate principalmente dal Governo.
La cifra annunciata dal dg, in estrema sintesi, fa esplicito riferimento alle somme che occorrono per curare la cosiddetta ospitalità degli atleti, dei loro staff e dei dirigenti delle varie federazioni sportive internazionali dei 26 Paesi che parteciperanno alla manifestazione del 2026. Si tratta di fondi che, ad esempio, serviranno per prendere in affitto (alla fine di questo si tratta) due navi da crociera da far attraccare poi alle banchine del porto e in cui verranno sistemati gli atleti, ma anche per rimborsare le spese ai volontari della kermesse (almeno 2mila), per pagare le ore di lavoro straordinario in cui saranno impegnati gli uomini e le donne delle forze dell’ordine e del primo soccorso (118, Vigili del fuoco, Protezione civile) e per organizzare gli spostamenti da e per gli impianti in cui si disputeranno le gare e in cui si terranno gli allenamenti delle 29 discipline sportive ammesse ai Giochi del Mediterraneo “Taranto 2026”.
Dal canto loro, gli esponenti del Governo che fanno parte del Comitato organizzatore (De Leo in rappresentanza del ministro Fitto e Ventola per il ministro Abodi) hanno preso appunti e chiesto chiarimenti su alcune delle voci di spesa previste e inserite nel budget. In altre parole, in questo modo, Palazzo Chigi da ieri è stato ufficialmente informato sulle risorse finanziarie che vanno messe a disposizione per far funzionare la macchina organizzativa. Che spettano di certo al Governo anche se, in linea teorica, magari in minima parte, potrebbero provenire anche da altri soggetti istituzionali o da privati (sponsor).
Sul fronte degli impianti sportivi, entro la prossima settimana e quindi non oltre i primi giorni di agosto, il progetto del nuovo “Iacovone” dovrebbe incassare un duplice via libera. Lo stadio ideato dai professionisti incaricati da Sport e salute, infatti, dovrebbe ottenere l’ok dalla Conferenza dei servizi e quello dalla società che si sta occupando della validazione degli elaborati tecnici così come prevede la legge. A questo punto, entro agosto dovrebbe essere indetta la procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione (importo di 59 milioni di euro) che poi dovrebbe concludersi a settembre. Stesso percorso con previsioni dei tempi più o meno identiche, inoltre, dovrebbe essere seguito dal progetto per la realizzazione dello stadio del nuoto che porterà alla costruzione di due piscine olimpioniche. Per far tutto questo, però, e per non subire intoppi fatali la condizione necessaria e sufficiente affinché questa corsa contro il tempo tagli il traguardo è che, entro il 31 luglio, il Governo emani i decreti attuativi del secondo masterplan. E che, naturalmente, la Regione li approvi. In caso contrario, così come ha sottolineato nella sua recente relazione lo stesso commissario straordinario, Massimo Ferrarese, le opere più importanti «sarebbero a rischio».