TARANTO - Non sanno come lavarsi, cucinare o pulire casa. Le condutture delle palazzine di via XXV aprile al quartiere Paolo VI sono talmente secche che dagli scarichi escono scarafaggi e puzza. Gli inquilini delle case bianche, palazzine popolari di 7 piani gestite da Arca Jonica, sono stremati e ieri mattina hanno protestato davanti alla Prefettura, per essere poi ricevuti dal viceprefetto in una riunione alla presenza di Acquedotto Pugliese e Arca. Si tratta di un complesso diviso in lotti, in cui abitano circa 150 famiglie che da un mese non hanno acqua.
«Stanno facendo di tutto per farci mettere delle cisterne – racconta Nicola Russo, giovane papà che abita in una delle palazzine – ma ci vuole tempo e noi non ne abbiamo, abbiamo chiestodi aumentare la pressione dell’acqua e hanno detto che lo faranno. Martedì c’è un incontro per poter installare le cisterne di cui si occuperà Arca e noi dobbiamo lottare perché poi ci sia la manutenzione».
All’incontro con il viceprefetto c’era anche il consigliere di amministrazione di Aqp Lucio Lonoce che ha garantito che in quella zona la pressione dell’acqua è superiore alla media. «Noi – ha detto - dovremmo garantire lo 0.5, ma in quella zona noi abbiamo una pressione intorno ai 2 bar, eppure c’è questa problematica. Oggi il dirigente di Aqp Notarnicola ha preso l’impegno di cercare di risolvere, penso che tra oggi e domani potrebbero cercare di far arrivare l’acqua anche ai piani più alti. Le case non sono fornite di cisterna e parleremo con Pascarella il presidente dell’Arca per l’installazione. Poi andrà sistemata la questione bollette perché c’è una morosità che si aggira intorno ai 60 mila euro. Noi ora garantiamo l’acqua e poi vediamo come risolvere anche questo».
Secondo gli inquilini è cominciato tutto a marzo del 2023, in concomitanza con l’inizio dei lavori per le condutture che Acp sta terminando da Paolo VI verso il Ponte Punta Penna, ma Acquedotto nega qualsiasi concatenazione di effetti. «Da un mese preciso – spiega Nicola - non esce un goccio di acqua». A vivere la situazione peggiore sono i piani superiori, dal quarto in su. Maria ha una bimba di due mesi che lava con le bottiglie di acqua minerale. «Vado da mia mamma per poterle fare il bagnetto, lavatrice spenta tutto spento, non si può vivere così». Mario fa il bracciante agricolo e quando torna da lavoro sporco di terra ha bisogno di lavarsi. Il consigliere comunale della Lega, Francesco Battista, racconta di aver fatto una serie di telefonate sia in Aqp che con Arca, ma anche con il prefetto, che poi ha convocato i cittadini. «Ci sono problemi di natura sanitaria e di ordine pubblico – dice - oltre al fatto che ci sono famiglie con bimbi piccoli, anziani e disabili».