TARANTO - Il video era stato manipolato e il bastone utilizzato era di gomma piuma. Si è chiusa con l'archiviazione la vicenda che ha travolto Arcangelo Caressa, addestratore canino finito sotto accusa per maltrattamento di animali a causa di un video diventato virale che ha fatto scattare la denuncia di un gruppo animalista.
Al termine delle indagini, coordinate dal pm Marzia Castiglia, è emerso che «il video in cui venivano riprese le asserite condotte maltrattanti ai danni di un cane era verosimilmente il frutto di un’alterazione, compresa la riproduzione dei guaiti del cane nel corso dell’addestramento. Il proprietario del cane, appositamente convocato, ha escluso che vi fossero condotte di violenza adoperate nei confronti dell’animale».
E così il magistrato inquirente ha chiesto l'archiviazione delle accuse spiegando che «gli elementi a disposizione non consentano di formulare alcuna ragionevole previsione di condanna di Arcangelo Caressa in ordine al reato».
La riochiesta del pm Castiglia è quindi finita al vaglio del giudice per le indagini preliminari Francesco Maccagnano che nel suo provvedimento disponendo l'archivione del fascicolo di indagini ha rimarcato che «il video menzionato in denuncia risulta sottoposto ad alterazioni; che il proprietario del cane ritratto nel video ha escluso maltrattamenti di sorta; che il bastone con cui il cane sarebbe stato percosso era costituito da gomma piuma e, per tali motivi, non ha arrecato danno all’animale».
Ora Caressa, difeso dall'avvocato Alessandro Scapati, ha annunciato una battaglia legale contro chi l'ha calunniato e diffamato e l'eventuale risarcimento sarà devoluto al reparto di oncologia di Taranto.