Sabato 06 Settembre 2025 | 16:22

Si fingevano operai Enel per «ripulire» le case: in cella due tarantini

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Si fingevano operai Enel per «ripulire» le case: in cella due tarantini

L’inchiesta di Polizia e Carabinieri, si cerca anche un terzo indagato

Sabato 18 Maggio 2024, 12:15

TARANTO - Le vittime erano sempre persone anziane e sole. Anche il sistema utilizzato per ingannarle era sempre uguale: fingersi operai Enel o di qualche società di distribuzione per entrare in casa e svaligiarla. Sono tre i colpi messi a segno tra settembre 2023 e gennaio 2024 da due tarantini arrestati ieri mattina al termine di un'inchiesta congiunta di poliziotti e carabinieri. È stato il giudice Gianna Martino, su richiesta del pubblico ministero Marco Colascilla Narducci, a firmare l'ordinanza con la quale ha disposto il carcere nei confronti dei due: si tratta di Daniele Latorre, 44enne difeso dall'avvocato Alessandro Scapati, e Gennaro Silvestri, 35enne assistito dall'avvocato Daniele Lombardi. Gli investigatori, in realtà sono alla ricerca di un terzo indagato, anche lui, con un ordine di carcerazione che al momento però si è reso irreperibile.

Il primo colpo, risale a settembre 2023, ed è stato organizzato ai danni di una donna di Grottaglie: Latorre e il suo complice spacciandosi per operai Enel, si sono introdotti introdotti nell'abitazione e dopo averla distratta con una banale scusa, si sono impossessati della somma di 120 euro custodita

all'interno di un comò ubicato nella camera da letto. Gli stessi due indagati sono accusati anche di un secondo furto avvenuto a Crispiano, anche i questo caso la vittima era una donna sola: il complice ricercato si è spacciato per un addetto alla lettura dell'acqua e dopo essere entrato in casa insieme con Latorre e un altro soggetto mai identificato, sono riusciti a mettere le mani su numerosi oggetti preziosi: gioielli e orologi per un valore di oltre 5mila euro e denaro contante per circa 1.100 euro sono così spariti. L'ultimo colpo, infine, risale a gennaio scorso ed è avvenuto a Castellaneta: in quell'occasione Latorre e Silvestri sono riusciti a portare via una macchina da scrivere.

A dare il via alle indagini sono state le denunce delle vittime e poi sono state supportate dalle immagini di video sorveglianza raccolte dagli investigatori. Questi elementi si sono poi incrociati con gli atri scovati da carabinieri e poliziotti nel corso delle attività investigative.

Nel suo provvedimento, il gip Martino, scrive che «tutte le vittime dei furti commessi si contraddistinguono per essere persone anziane e che vivono da sole, circostanze queste che li rendono certamente soggetti maggiormente vulnerabili, perciò incapaci di difendersi e più facilmente circuibili». Ma nonostante questo, gli indagati hanno agito con estrema precisione: nulla è stato lasciato al caso, spiega il giudice, aggiungendo che le azioni degli indagati «appaiono frutto di un metodo organizzativo ben consolidato e rodato che potrebbe far ritenere ragionevolmente non essere circoscritto ai soli episodi del caso di specie, il che evidenzia una spiccata pericolosità sociale che rappresenta sicuro indice di probabilità di reiterazione di analoghi fatti criminosi». Insomma i tre furti scoperti finora dagli inquirenti potrebbero non essere gli unici. Del resto, i colpi avvenivano in pieno giorno e in luoghi in cui era ben possibile di tanta gente: questo, per il gip Martino, «evidenzia la spregiudicatezza dei soggetti indagati e la completa indifferenza alle regole del vivere civile. Peraltro in più occasioni gli indagati hanno rivelato di conoscere le abitudini e la vita personale delle vittime, evidenziando tali condotte un elevato allarme sociale, avendo i predetti predisposto una specifica modalità operativa con accurata ricerca delle vittime, tutte persone anziane e che vivono da sole».

Nei prossimi giorni i due dovranno comparire dinanzi al gip Martino per l'interrogatorio di garanzia, nel frattempo sono in corso le ricerche per individuare anche il terzo complice.

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