TARANTO - «Mi sto rendendo sempre più conto degli affanni di Taranto, ma non mi stancherò di spronarvi ad attuare una narrazione diversa di questa città. Sappiamo cosa ha patito e cosa patisce, sappiamo l’enorme potenziale inespresso, sappiamo che è soffocata da interessi che la sovrastano e la offendono sacrificandola in nome del profitto, ritenendola beffardamente strategica sempre per gli altri e non per noi. Ma ogni cristiano deve dire “tocca a me” occuparmi di Taranto non rallentando il processo di cambiamento con stucchevoli fatalismi lamentele o nella caccia dei capri espiatori di turno».
È uno dei passaggi del discorso pronunciato ieri dall'arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero al termine della processione «a terra» di San Cataldo...
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