TARANTO - Giochi del Mediterraneo, il commissario Ferrarese resta al suo posto, ma per approvare il programma ministeriale sulla realizzazione delle opere serve l’intesa con la Regione Puglia. È questo, in estrema sintesi, il combinato disposto della sentenza resa nota ieri dalla Corte costituzionale. La Consulta, intervenuta dopo un ricorso presentato nello scorso maggio da Michele Emiliano, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 33 comma 5 ter del decreto legge n. 13 del 2023, nella parte in cui non richiede l’acquisizione dell’intesa della Regione Puglia per l’adozione dei decreti interministeriali di approvazione del programma delle opere infrastrutturali che occorrono per lo svolgimento della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto nel 2026. La Corte ha, invece, dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dello stesso articolo di legge che, per assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi, ha previsto la nomina, sentito tra gli altri il presidente della Regione, di un commissario straordinario con il compito di predisporre il masterplan. Che, lo scorso 10 ottobre, è stato inviato al Governo e al Comitato internazionale della manifestazione.
Queste le motivazioni principali. La Corte, dopo avere chiarito che lo Stato ha attratto a sé funzioni relative alla cosiddetta competenza concorrente e residuale della Regione Puglia, ha rilevato che «nel modello delineato dal legislatore, il fulcro della attrazione è costituito dall’approvazione, con decreti interministeriali, del programma delle opere infrastrutturali. Tale fase rappresenta, infatti, il momento centrale del trasferimento allo Stato delle funzioni volte ad assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari per lo svolgimento dei Giochi». Per i giudici costituzionali, tutto questo non può far venire meno il rispetto del principio di leale collaborazione e dunque, nella sentenza depositata ieri, hanno evidenziato che l’approvazione dell’elenco degli interventi deve essere preceduto da un’intesa tra lo Stato e la Regione Puglia.
Per quel che riguarda la nomina di Ferrarese, secondo la Corte, l’acquisizione del parere del presidente della Regione rappresenta uno strumento di collaborazione adeguato, poiché «tale nomina, seppur significativa, è comunque strumentale rispetto alla successiva, e fondamentale, fase di approvazione del programma delle opere».
Ora, al netto delle reazioni politiche, c’è da chiedersi quali effetti potrebbe produrre questa sentenza sulla macchina organizzativa dei Giochi del Mediterraneo. A questo punto, con molta probabilità, si allungheranno i tempi. Il motivo? Servirà l’intesa con Emiliano prima di accendere il semaforo verde ai lavori da realizzare negli impianti sportivi dei 21 Comuni coinvolti nella kermesse del 2026. Ma, ricorda la Corte costituzionale, «superabile, nel caso di divergenze tra Stato e Regione, nonostante le reiterate trattative, attraverso una decisione unilaterale del Governo (sentenza n. 165 del 2011)». In altre parole, Palazzo Chigi concederà agli uffici regionali un periodo per esprimere il proprio parere sulle opere e, una volta trascorso invano, alla fine, deciderà sempre il Governo. Per la cronaca, dopo l’ok dei ministri Fitto e Abodi, i decreti attuativi con la ripartizione ai Comuni dei primi 150 milioni di euro, da diverse settimane, sono in attesa della firma del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Che, dopo la sentenza della Corte costituzionale, probabilmente rinvierà ancora in attesa che Governo e Regione definiscano un nuovo percorso.
Non a caso il commento di Michele Emiliano: «Adesso il governo dovrà rinegoziare con la Regione tutte le opere del masterplan per i Giochi del Mediterraneo. Le tesi del governo sono state puntualmente confutate e destituite di fondamento dalla Corte costituzionale. Il giudice delle leggi ha ravvisato la lesione delle competenza legislativa concorrente e residuale della Regione Puglia. Pertanto, l’approvazione degli interventi e delle opere infrastrutturali per i Giochi del Mediterraneo, deve essere preceduta dall’intesa con la Regione, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra le istituzioni». Soddisfatto il Pd. Così l’onorevole Ubaldo Pagano, capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio: «Come se non bastasse, la sentenza depositata dalla Corte Costituzionale dimostra quello che diciamo dal primo giorno: il Ministro Fitto ha nominato un Commissario straordinario per consumare un ricatto politico nei confronti della Regione Puglia, in barba alla legge e alla ripartizione di competenze legislative che la nostra Costituzione indica chiaramente». La replica di Fitto: «Il Governo sta lavorando per garantire il successo dei Giochi del Mediterraneo a Taranto, nel 2026, in collaborazione con tutte le istituzioni e quindi anche con la Regione Puglia, che come membro del Nuovo Comitato Organizzatore dei Giochi ha già preso atto del programma delle opere da realizzare, presentato dal Commissario a novembre scorso. Continueremo a lavorare con tutte le istituzioni coinvolte, anche per la celere adozione del decreto di approvazione del programma delle opere infrastrutturali occorrenti. Il confronto è e rimarrà costante».