Sabato 06 Settembre 2025 | 18:37

Taranto, il sindaco Melucci prepara il varo della sua giunta «civica»

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, il sindaco Melucci prepara il varo della sua giunta «civica»

Nell’esecutivo - tranne, forse, il Psi - non ci sarà alcun partito organizzato. Due caselle vuote: è possibile che non tutti gli assessorati vengano assegnati

Martedì 02 Gennaio 2024, 13:27

TARANTO - «Dobbiamo far ripartire la macchina amministrativa». Lo ripete, almeno così riferiscono fondate indiscrezioni, il sindaco di Taranto ai suoi «fedelissimi», E, da quel che sembra, insisterebbe anche sul punto divenuto per lui, evidentemente, fondamentale. «Dobbiamo far ripartire la macchina amministrativa» è una frase che non ha i caratteri marcati di un imperativo categorico e neppure quelli tenui di un’esortazione, ma ha piuttosto la carica avvolgente di un mantra. Che poi, per carità, senza entrare nella contesa politica (e personale) in atto, l’esigenza (del sindaco ci sta tutta. E questo, non fosse altro per il fatto che oggi è il diciasettesimo giorno in cui il capoluogo ionico è senza giunta e senza una guida politica alle tre aziende partecipate (Amat, Amiu e Infrataras). Dunque, se quella frase che filtra tra le intercapedini di un muro di silenzio fosse completamente vera, per il cronista sarebbe l’indizio migliore in un giorno di festa e con gli uffici chiusi. Sarebbe, infatti, la dimostrazione che Melucci sta pensando e forse sta già lavorando alla sua nuova giunta. Sarà incompleta e non avrà partiti al suo interno, ma serve. Per (ri)partire.

E, quindi, come ripartirebbe il primo cittadino che peraltro, al momento, ha solo 16 voti consiglieri comunali dalla sua parte e non arriva alla soglia minima di sicurezza in aula? Il capo dell’Amministrazione comunale comporrebbe una «squadra» di governo, come già si accennava, priva di partiti politici con l’unica eccezione rappresentata (forse) dal Psi. A proposito di partiti, nell’esecutivo non ci sarebbe alcun rappresentante di Italia viva che pure con i suoi due consiglieri (Casula e Stellato), lo scorso 19 dicembre, ha approvato il bilancio di previsione 2024 del Comune di Taranto. Sarebbe stata questo, del resto, una richiesta (o una delle richieste) che Michele Emiliano avrebbe avanzato al sindaco nel corso del confronto avuto con il primo cittadino sabato scorso a Bari. Ah, avviso ai naviganti: sul punto, ovvero sull’esito dell’atteso incontro tra il primo cittadino e il presidente della Regione, a distanza di giorni ormai, c’è una grande incertezza e le informazioni cambiano radicalmente in base all’area di appartenenza dell’interlocutore. C’è nebbia, dunque, e non solo per l’umidità di questi giorni. Unico elemento condiviso da entrambe le parti: i «renziani» non saranno in giunta. Forse, però, per i centristi potrebbero comunque aprirsi le porte di uno (o due) cda delle aziende partecipate.

Melucci, probabilmente, ha in mente di varare una «squadra» incompleta, lasciando magari libere due caselle che potrebbero poi occuparsi nel caso in cui si arrivasse a una tregua con il centrosinistra (e ancor prima con Emiliano). In questa giunta che dovrebbe vedere la luce poco prima della Befana, dovrebbero trovare posto: Gianni Azzaro, vicesindaco, in rappresentanza dei tre consiglieri che sono in dissenso dalla segreteria provinciale Pd; Angelica Lussoso e Mimmo Ciraci (Taranto futuro in corso); Gabriella Ficocelli, gradita (politicamente parlando) al consigliere Lo Muzio ma che non dispiace a «Con» e allo stesso Melucci, Potrebbero poi esserci Giuseppe Fiusco (Sport) che ha votato il bilancio in dissenso dal movimento emilianista; Laura Di Santo o Paolo Castronovi (Psi); un esponente di Taranto popolare (il consigliere comunale Michele Mazzariello?) e forse un secondo assessorato all’area Dem. Infine, fuori i tecnici in carica sino al 16 dicembre (Manzulli e Marti).

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