TARANTO - Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha deciso di uscire dal Partito Democratico: l'annuncio è arrivato con una nota del Comune.
«Oggi si conclude formalmente la mia esperienza nel Partito Democratico. Un partito che sta cambiando pelle, come sono inevitabilmente cambiato io lungo questi anni assai impegnativi». Così il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, comunica la sua decisione di lasciare il Partito democratico.
«Si è portati spesso a pensare - aggiunge - che ci si lasci perché carichi di rancore o insoddisfatti. In verità, in una visione più romantica e profonda del sentire la politica, nella sua accezione più elevata, la scelta di prendere strade differenti può essere dipesa dalla semplice ed umana ambizione di ricercare nuove motivazioni, energie e valori più aderenti al proprio sentire e al proprio progetto politico. Preciso subito che il secondo caso è quello che credo mi riguardi».
Melucci recentemente ha aperto all’ingresso in maggioranza ad Italia Viva, partito a cui - secondo voci insistenti - potrebbe aderire nei prossimi giorni. L’apertura ai renziani aveva creato peraltro malumori nella coalizione di centrosinistra perchè due dei consiglieri di Iv, Massimiliano Stellato e Carmen Casula, erano tra i 17 che, nel novembre 2021, avevano depositato le dimissioni davanti a un notaio portando allo scioglimento anticipato del consiglio comunale.
A proposito del Partito Democratico, Melucci afferma che «dal 2017 ad oggi tanti sono stati i cortocircuiti tra il partito e i suoi amministratori locali, sindaco incluso, tante anche le battaglie comuni portate positivamente a termine: sarei ingeneroso a rinnegare o ridimensionare il lavoro svolto con impegno. Su tutto, la virata che insieme abbiamo compiuto sulla decarbonizzazione del nostro modello economico e sulla pianificazione della transizione giusta europea per l’area ionica».
Il primo cittadino si sofferma poi «sul futuro degli equilibri politici del centrosinistra ionico», auspicando «che quello spazio vada dai riformisti e moderati ai progressisti ed ecologisti, passando per il contributo fondamentale degli amici del Movimento 5 Stelle, il tutto ragionato sui temi e l'affidabilità nel perseguirli, in sostanza il cosiddetto campo giusto che ha individuato di recente lo stesso presidente Giuseppe Conte, e sul quale mi sembra sia al lavoro anche il Governatore Michele Emiliano».
Pd, sorpresi dalla decisione del sindaco Melucci
«Siamo sinceramente sorpresi dalla decisione di Rinaldo Melucci. Ci auguriamo che la ricerca di «nuove motivazioni» politiche non lo distolga dal lavoro di sindaco». Lo afferma il segretario regionale del Pd pugliese Domenico De Santis. «Restiamo increduli di fronte alle sue dichiarazioni. Il PD un’ora dopo la caduta della sua amministrazione, a valle della raccolta firme, era al fianco di Melucci chiedendo la sua ricandidatura, come è stato al suo fianco durante la prima e seconda campagna elettorale. Con tutti i nostri amministratori lo abbiamo eletto Presidente della Provincia. Abbiamo dimostrato la nostra lealtà che oggi viene ripagata con l’ingratitudine», aggiunge.
«Prendiamo atto - osserva De Santis - che cerca nuove motivazioni, ma un Sindaco e Presidente della Provincia deve trovare le motivazioni ogni giorno nella sua opera di governo e a noi questo interessa. Sulla decarbonizzazione, sui Giochi del Mediterraneo e sulla tutela dell’ambiente non faremo nessun passo indietro. Noi ci siamo sempre stati, anche nei momenti più difficili, e continueremo a salvaguardare gli interessi della città, sperando che Melucci continui il suo lavoro di Sindaco e di Presidente della Provincia».
«I problemi della città di Taranto sono tanti - conclude De Santis - legati a filo doppio alla vicenda, dalle evidenti implicazioni nazionali, dell’ex Ilva. Sulla riconversione dello stabilimento siderurgico, in direzione della decarbonizzazione, sulla tutela dei posti di lavoro, sul progetto di rinascita della città, il lavoro del Pd, regionale e nazionale, non è mai venuto meno come testimoniano le prese di posizione e gli atti parlamentari depositati».