TARANTO - Il fattore «I». I come «Iacovone» ma anche come incertezza. Che è lo stato (di fatto e forse anche d’animo) che accompagna e accomuna la situazione dell’impianto del quartiere Salinella. Certo, dopo il confronto dell’altro ieri alla Camera di commercio tra il sindaco Melucci e il commissario Ferrarese, sul campo (non di gioco ma politico) è rimasta solo l’opzione della ristrutturazione radicale della struttura. Di demolizione e di esercizi commerciali annessi, non se ne parla più. È molto, ma non è tutto. È condizione necessaria, ma non sufficiente per capire cosa potrebbe accadere a medio-lungo termine.
E allora, proprio per sciogliere i dubbi che appesantiscono ancora la vicenda, nei prossimi giorni, Melucci e Ferrarese si confronteranno nuovamente per stilare un cronoprogramma e per stabilire le tappe da raggiungere. A questo punto, come è ormai noto, bisognerà redigere un nuovo progetto. Si procederà (probabilmente) con l’elaborazione del Dip, acronimo che sta per Documento di indirizzo alla progettazione. È il primo tassello da cui tutto deve (ri)partire. Per essere chiari, la struttura commissariale potrebbe anche avocare a sè la pratica. Ma non lo farà. Se lo facesse alimenterebbe altre polemiche e tensioni con l’inquilino di Palazzo di Città. E, invece, il nuovo corso per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026» si regge sulla collaborazione tra sindaco e commissario.
Dunque, il Dip potrebbe essere predisposto dai tecnici comunali. Successivamente, bisognerà poi indire la gara di appalto per individuare il tecnico che redigerà la progettazione esecutiva necessaria, a sua volta, per la gara di appalto per i lavori di ristrutturazione. Che, contando su un importo (minimo) di 18 milioni di euro, potrebbero far sì che l’impianto arrivi ad una cpaienza di 23mila posti. Ma non solo. Le ipotesi su cui si discute negli ultimi giorni vanno anche nell’indicazione di un collegamento tra curva sud e gradinata (ora divise), a un ammodernamento di tutti gli impianti, al rifacimento della sala stampa, al potenziamento dell’illuminazione e alla riapertura al pubblico dell’anello inferiore di curva sud, tribuna e gradinata, da anni, inagibili. Non si può, inoltre, escludere che anche la proposta targata Ferrarese (se così la si può ribattezzare) possa prevedere la realizzare di alcuni spazi per la ristorazione magari da individuare nell’area sottostante la tribuna dello «Iacovone».
Ancora più nebulosa, in realtà, è la situazione attuale in cui si trova lo stadio. L’Amministrazione comunale attende che la Procura della Repubblica consenta all’ingegnere strutturista incaricato dal Municipio di effettuare un sopralluogo nella curva sud sequestrata al termine dell’incendio divampato dopo il derby col Foggia di domenica scorsa. Senza questo passaggio, il Municipio non avrà l’esatta indicazione degli interventi da realizzare per ottenere così l’agibilità della struttura. Che è stata chiusa dallo stesso sindaco Melucci dopo la nota inviata dal comando provinciale dei Vigili del fuoco.
Lunedì, forse, se ne saprà di più. Poi, inevitabilmente, per lo «Iacovone» inizierà una corsa contro il tempo. L’ennesima.