TARANTO - Olandesi, francesi, svizzeri, spagnoli e tanti, ma proprio tanti italiani, sia del Nord che del Sud e della stessa Puglia. Ecco le nazionalità dei turisti ai quali piace avvistare i delfini del Golfo di Taranto a bordo dei gommoni della Taras Sub Diving, associazione ionica senza scopo di lucro presieduta da Ivan Miccoli.
Da una quindicina di anni, il gruppo di esperti, tra i quali il biologo marino Luigi Esposito, organizza escursioni per consentire a grandi e piccoli di vedere tutte le diverse specie di delfini che vivono nelle nostre acque. Da qualche anno, a prenotare non sono più concittadini che vogliono riscoprire, o scoprire, la città dal mare e nel mare, ma anche tanti turisti. Insomma, l’avvistamento dei delfini sta diventando una delle attrattive del nostro territorio. Soprattutto per chi ama abbinare alla vacanza culturale quella all’insegna della natura e dello sport. Oltre all’avvistamento dei delfini dal gommone, infatti, la Taras Sub Diving consente anche immersioni in mare attraverso la bella e suggestiva esperienza dello snorkeling. Bastano una maschera ed un tubo per avere un incontro ravvicinato con stelle e cavallucci marini, spugne e persino oloturie, i cosiddetti cetrioli marini, e idroidi, buffe creature marine che sembrano alghe, ma che sono veri e propri esseri viventi.
«Le prenotazioni che ci arrivano aumentano anno dopo anno - spiega il biologo marino dell’associazione, Luigi Esposito - e questo ci consente di avere il polso della situazione circa il flusso turistico sul nostro territorio. È decisamente in aumento. Quest’estate, per noi, il clou delle prenotazioni sono stati luglio e agosto. Abbiamo prenotazioni fino a fine mese. Benissimo è andato anche giugno. A maggio il meteo non è stato clemente, ma qualcosa l’abbiamo strappata, soprattutto con gli stranieri solitamente abituati a temperature più basse delle nostre. Abbiamo inoltre notato che diversi turisti sono tornati una seconda ed una terza volta, scegliendo Taranto come meta abituale delle loro vacanze, e dunque anche le escursioni con i nostri esperti».
La bellezza del paesaggio marino, l’acqua cristallina, il piacere di fare una passeggiata accarezzati dal vento anche nelle giornate di caldo sole, non sono il solo motivo per cui i turisti scelgono la Taras Sub Diving.
Di recente l’associazione ha “sostenuto” la vacanza di un gruppo di visitatori provenienti dall’Emilia Romagna, che hanno pagato solo una minima parte di quello che è normalmente il ticket per partecipare all’escursione: «Abbiamo voluto in questo modo, nel nostro piccolo, dimostrare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a queste persone. Avevamo saputo che erano tutti molto turbati dopo l’alluvione, ma anche che avevano deciso di non rinunciare alla vacanza in Puglia perché volevano distrarsi. E ci siamo adoperati perché il tour con noi non incidesse sul loro budget».
Un gesto di grande generosità, che si avvicina alle iniziative a favore delle scolaresche ioniche durante il periodo autunnale e primaverile. Non solo gite in barca per gli studenti, ma anche incontri e dibattiti sull’ecosistema marino con gli esperti della Taras Sub Diving, che vanno nelle classi a parlare di quanto sia importante valorizzare il nostro mare e tutelarne flora e fauna.
«Mai come quest’anno - dice Luigi Esposito - stiamo avvistando tantissimi delfini delle famiglie dei tursiopi, della stenelle striate e dei grampi. L’aspetto più interessante è che i branchi sono in aumento e si mescolano tra loro. Quest’anno ci sono tantissimi piccoli appena nati. Ciò significa che la popolazione sta bene qui e che si riproduce perché ci sono le condizioni ideali per la sopravvivenza: l’abbondanza di cibo, la mancanza di predatori ed un livello di antropizzazione non invasivo da indurli a scappare. Anzi, da come si avvicinano ai nostri mezzi, oserei dire che si sentono al sicuro e a loro agio nelle nostre acque».
È il motivo per cui Esposito come tanti altri biologi marini, sostiene la battaglia capeggiata da Carmelo Fanizza dello Jonian Dolphin Conservation, di fare diventare la nostra un’area marina protetta: «L’ideale sarebbe un santuario dei cetacei del Golfo di Taranto. Quando lo accenniamo ai turisti sono euforici al solo pensiero». L’avvistamento dei delfini, dunque, può e deve diventare un’attività turistica stabile all’interno del pacchetto di offerte per i visitatori, magari insieme alla visita al Castello Aragonese e al MarTa, il Museo archeologico nazionale.