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Giochi del Mediterraneo a Taranto, il Comitato organizzatore: «Mai in ritardo con i progetti»

 
Giacomo Rizzo

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Giacomo Rizzo

Giochi del Mediterraneo a Taranto, il Comitato organizzatore: «mai in ritardo con i progetti»

Infinite polemiche. E alcune «vecchie glorie» romagnole della lotta greco-romana... candidano Ravenna

Lunedì 14 Agosto 2023, 09:11

12:56

TARANTO - I Giochi del Mediterraneo diventano il principale terreno di scontro fra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra. La prima chiaramente sposa la scelta del governo di nominare un commissario per la realizzazione delle opere, Massimo Ferrarese. La seconda appoggia il sindaco Rinaldo Melucci, presidente del Comitato organizzatore. E mentre prosegue lo scontro istituzionale, dal sito d’informazione Ravennanotizie.it si apprende che un gruppo di “vecchie glorie” romagnole della lotta greco-romana a Faenza (Vincenzo Maenza, medaglia d’oro nel 1984 a Los Angeles; Andrea Minguzzi, medaglia d’oro nel 2008 a Pechino) hanno scritto al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, chiedendo di avanzare la candidatura di Ravenna. Un’idea che nasce dalla considerazione che sono «ancora in corso - si afferma - dispute tra le istituzioni locali e il commissario della manifestazione, per la realizzazione delle opere necessarie ad ospitare le competizioni, che stanno portando a vagliare anche possibili cambi di sede».

L’onorevole Ubaldo Pagano del Partito Democratico torna sulla questione che è al centro del dibattito politico locale, affermando che «il Comitato ha già riferito più volte, anche ai due Ministri Fitto e Abodi, che i fondi statali, destinati al Comitato organizzatore, sono stati trasferiti al Coni, che a sua volta ha trasferito al Comitato soltanto la quota del 2021 e il 50% del 2022, ovvero complessivamente 2.250.000 euro, entrati nei bilanci del Comitato approvati (2021, 2022, 2023) da Assemblea e Consiglio direttivo, di cui fanno parte anche Coni e Governo». Inoltre, prosegue il deputato Dem, «abbiamo rendicontato puntualmente e rigorosamente i consuntivi 2021 e 2022 al Coni che si è espresso sottolineando l’esigua spesa. In realtà la spesa è corretta ed è fatta, cercando di preservare le poche risorse a disposizione in attesa di avere certezza di nuove somme per i prossimi anni fino al 2026, quando sarà necessario coprire la spesa maggiore».

Pagano commenta la conferenza stampa di sabato scorso del centrodestra, sostenendo che «si continua a fare consapevolmente confusione, dicendo ancora una volta che il Comitato era in ritardo con i progetti. Ma il punto di partenza è il seguente: il ritardo è del Governo nell’assegnazione delle risorse, stanziate e non effettivamente trasferite, risorse di cui i Comuni avevano bisogno per procedere con i progetti e quindi con gli interventi sugli impianti. Il masterplan a cura del Comitato è stato fatto, ma il tutto era bloccato per assoluta necessità dello sblocco dei fondi».

In definitiva, insiste il parlamentare del Pd, «il Comitato non è mai stato in ritardo e, per quel che concerne gli aspetti organizzativi, è addirittura arrivato in anticipo».

I coordinatori provinciali Dario Iaia di FdI, on. Vito De Palma di Fi, Luigi Laterza della Lega e Mimmo Lariccia di Noi Moderati, avevano rimarcato nel loro intervento «che il commissario Massimo Ferrarese è stato nominato dal Governo per inerzia del Comitato organizzatore. Un’inerzia sconcertante, tanto che fino a quale giorno fa, i progetti relativi agli interventi non erano stati ancora trasmessi o forse, non esistevano affatto. Al contempo, lo stesso comitato presieduto dal sindaco Melucci ha già speso, nei tre anni di invisibilità assoluta, ben 4,5 milioni di euro». I rappresentanti del centrodestra hanno chiesto di conoscere «in che modo, visto che non c’è traccia di rendicontazione. Ma tornando ai Giochi, quelli veri, vorremmo rassicurare tutti i cittadini - hanno ribadito - sul fatto che il Governo, per il tramite del Commissario, tiene molto affinchè Taranto li organizzi nel migliore dei modi, mettendo da parte attriti e personalismi che, ad oggi, li hanno tenuti in ostaggio». Ravenna, insomma, è avvisata.

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