«Il commissario governativo Ferrarese mi tira in ballo in maniera impropria. Ho agito in buonafede e in perfetta coerenza con il quadro e l’assetto presenti due mesi fa». Elio Sannicandro, direttore generale del Comitato organizzatore locale dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026» , replica in questo modo alle affermazioni rilasciate alla Gazzetta dal commissario nominato dal Governo. Che, a sua volta, nel corso dell’intervista rilasciata al nostro giornale, aveva fatto esplicito riferimento alla nota firmata da Sannicandro con cui «chiedeva ai Comuni - aveva affermato Ferrarese - di inviargli i progetti definitivi aggiungendo che, in caso contrario, non avrebbe più potuto garantire l’inserimento delle amministrazioni inadempienti nel masterplan. Ora - aveva aggiunto il commissario straordinario - se lo fa Sannicandro va tutto bene, se invece a luglio agisco io in questa stessa direzione scoppia il caos e non va più bene. Per questo - aveva commentato sempre Massimo Ferrarese - invoco una maggiore onestà intellettuale e una più proficua collaborazione istituzionale». Sin qui, in pillole, il pensiero di Ferrarese riportato ieri su queste pagine in un’ampia intervista.
Direttore Sannicandro, ha letto? Cosa replica a Ferrarese?
«Ma per favore.-... Che c’entra?».
In che senso?
«Il riferimento alla mia nota inviata, lo scorso 10 maggio, ai comuni è improprio».
E per quale motivo?
«Ho agito in buonafede».
E chi lo mette in dubbio, ma lei ha chiesto di ottenere i progetti così come sta facendo il commissario governativo. Qual è la differenza?
«È evidente. Mi sono comportato in quel modo, e lo rivendico, in virtù di un precedente Dpcm, definito dal Governo Draghi, d’intesa con il ministero dell’Economia e delle finanze, la Regione Puglia, il Coni e i comuni, che attendeva solo di essere firmato. E quell’impostazione assegnava il ruolo di soggetti attuatori ai comuni»...
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