Promosso a pieni voti, dalla scuola e dalla vita. La storia di Luigi Giacomantonio, studente dell’istituto alberghiero «Mediterraneo» di Pulsano è di quelle che lasciano il segno anche in chi ha la fortuna di raccontarle. Luigi, già operaio Italsider, è un pensionato di 77 anni dal sorriso dolce e dallo sguardo limpido. Dopo la tragica e improvvisa morte della moglie, con cui ha diviso gioie e dolori per ben 63 anni, si è iscritto a scuola. «Per sopravvivere», come spiega senza fare mistero del fatto che gli appuntamenti quotidiani con le lezioni gli hanno letteralmente salvato la vita.
«Mia moglie è stata una grande donna - racconta -. Si è sempre occupata di tutto in casa e io non sapevo fare niente. Era una cuoca eccezionale e quando mi ha lasciato, nel 2021, io mi sono sentito perso».
Luigi si emoziona parlando di lei e spiega che è la sola scintilla che ha acceso il motore della sua nuova vita. «All’inizio andavo avanti a panini, poi mi sono affidato alle gastronomie. Ma quando tornavo a casa mi rendevo conto che era sempre vuota e provavo una grande tristezza. È come se quei fornelli spenti mi ricordassero ogni istante che l’amore della mia vita non c’era più. E così, un po’ per necessità, un po’ per riportare in casa la passione di mia moglie, mi sono dato da fare». Ma all’inizio è stato tutt’altro che piacevole. Luigi tra un mezzo sorriso e uno sguardo complice con la sua insegnante dei corsi serali la professoressa Rosaria Egidio, racconta che bruciava anche le uova al tegamino.
«Ero completamente negato. Sa che vuol dire? Nemmeno il caffè sapeva di caffè. Un giorno alla Caritas dove mi impegnavo come volontario ho trovato la professoressa che faceva orientamento per la scuola alberghiera». Un colpo di fulmine, non in senso amoroso. «Mi sono ritrovato iscritto al primo anno di corso. Credevo che avrei imparato solo a cucinare e invece sono tornato sui libri a studiare chimica, storia, matematica, inglese. All’inizio ho fatto un po’ fatica a togliere la ruggine del tempo. Poi ho scoperto che potevo farcela. E ho trovato tanti amici. È stato meraviglioso. Ci vediamo anche fuori dalla scuola. Io sono il nonno di tutti e mi sento accolto. La scuola mi ha regalato un nuovo amore per la vita. Ho imparato a cucinare, a servire in sala, partecipo agli eventi. Mi sento di nuovo importante. Oggi ho un sogno nel cassetto. Proseguire in questo percorso e imparare i segreti della pasticceria. Mia moglie in questo era incredibile. Vorrei imparare a fare le zeppole come le faceva lei e magari in quel sapore dolce ritrovare anche la dolcezza dei suoi baci».
Non è mai troppo tardi, avrebbe detto il maestro Manzi.