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A Manduria Toma «chiama» Urso: parola d'ordine: diversificare

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

A Manduria Toma «chiama» Urso: parola d'ordine: diversificare

Il ministro delle imprese a luglio incontrerà Confindustria Taranto. Si vuole puntare su altri pilastri produttivi oltre l'acciaio

Lunedì 12 Giugno 2023, 12:41

MANDURIA - La parola del futuro è «diversificazione». Ovvero Taranto e la sua economia non più, o non solo, poggiata sull’acciaio. Ma su altri pilastri produttivi in grado di determinare, se supportati dall’azione del Governo, un cambio radicale nella visione della città. Per discutere sul tema della «diversificazione» produttiva ed illustrare il percorso intrapreso dagli imprenditori tarantini, il presidente di Confindustria Salvatore Toma ha strappato una promessa al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. A luglio il titolare del dicastero di via Veneto sarà a Taranto per incontrare le imprese del territorio. L’incontro tra Toma e Urso è avvenuto ieri mattina a margine del dibattito sul «Sistema Italia» organizzato nel corso del Forum in Masseria da Bruno Vespa nella sua tenuta a «Li Reni», nei pressi di Manduria.

«Al ministro Urso - spiega il presidente di Confindustria Toma alla Gazzetta - ho chiesto di venire a Taranto per parlare non solo di ex Ilva, ma piuttosto di diversificazione. Vogliamo metterlo al corrente di tutto il lavoro che stiamo facendo ad esempio sulla cantieristica, con la Zes per l’economia del mare. Stimiamo in tre anni la creazione di 1500/2000 posti di lavoro diretti e indiretti per la costruzione di yacht. Per questo vediamo come una grande opportunità il fondo per le pmi e il made in Italy stanziato dal ministero. Risorse e alleanze internazionali». Oggi la strategia di tutela del «made in Italy» si muove su più piani: semplificazioni e lotta alla concorrenza sleale, anche attraverso dazi ambientali per tutelare le imprese nazionali ed europee. Un decreto del ministro Adolfo Urso ha stanziato oltre 1,1 miliardi per finanziare i contratti di sviluppo che sostengono i programmi di investimento di grandi dimensioni. In particolare un nuovo bando da 390 milioni di euro va a supportare le filiere strategiche. Le risorse sono indirizzate ai settori aerospazio e aeronautica, design, moda e arredo, metallo ed elettromeccanica, chimico-farmaceutico, gomma e plastica e alimentare per la nascita o il potenziamento delle filiere di riferimento. Ci sono grandi margini di crescita per Taranto.

Sulla stessa linea d’onda anche il dibattito con il ministro per gli Affari europei e il Sud Raffaele Fitto a cui ha partecipato Emanuele Di Palma, presidente della Bcc di San Marzano. «Il Pnrr è un’occasione per parlare di futuro e per pensare in modo strutturato alle nuove generazioni specie al Sud - ha spiegato Di Palma -. Oggi la priorità deve essere sostenere le imprese nella “messa a terra” del Pnrr, con una vera e propria attività di consulenza anche da parte delle Banche che non devono porsi solo come intermediari del credito ma devono fornire assistenza per l’accesso ai bandi e ai fondi stanziati. Bisogna lavorare soprattutto sulle competenze e sul mantenimento delle risorse nel territorio. Questo significa riqualificazione e responsabilizzazione delle classi dirigenti e del personale specializzato (sia nelle aziende che nel sistema bancario come in quello pubblico). Indebitarsi solo per utilizzare tutte le risorse non è una strada utile. L’obiettivo generale deve fare i conti con una realtà ancora molto parcellizzata di Piccole e Medie Imprese soprattutto nel Mezzogiorno, sia in termini di dimensioni imprenditoriali che di organizzazione della pubblica amministrazione, con le criticità connesse anche agli organici ed alle qualifiche disponibili. Storicamente il problema è l’assenza di risorse oggi invece i fondi ci sono e dobbiamo lavorare sulla capacità di spesa».

«Il ruolo delle banche del territorio è oggettivamente indispensabile per sostenere una nuova stagione di sviluppo del Mezzogiorno. Oggi è necessario rafforzare quella rete di credito diffuso, ben rappresentata dal Credito Cooperativo, che possa sostenere e affiancare direttamente la grande rete della piccola e media impresa, da cui, ad esempio in Puglia, nel corso degli anni sono nati distretti importanti, come quelli dell’agroalimentare, dell’abbigliamento, del calzaturiero, del mobile imbottito. In questo, il sostegno pubblico del Pnrr è fondamentale e va sempre più affiancato da un’assistenza al credito, oramai sempre più garantita dalle banche locali a cominciare dalle Bcc in una logica di sistema e sinergia con i grandi gruppi bancari - ha concluso Di Palma -, in cui ognuno deve fare la propria parte».

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