Martedì 09 Settembre 2025 | 10:01

Ex Ilva, un altro processo a giudizio l’ex direttore: troppo biossido di zolfo

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Ex Ilva, un altro processo a giudizio l’ex direttore: troppo biossido di zolfo

Si tratta di uno degli episodi di emissioni anomale che portò il sindaco Melucci a firmare un’ordinanza contro la fabbrica. Fu un consigliere comunale di opposizione a firmare l’esposto

Domenica 19 Marzo 2023, 07:00

15:24

TARANTO - Inizierà il prossimo 4 luglio il processo nei confronti dell’ex direttore dello stabilimento ex Ilva di Taranto, Loris Pascucci, accusato di getto pericoloso di cose per l’emissione oltre le soglie consentite di biossido di zolfo. È stato il pubblico ministero Filomena Di Tursi a firmare la citazione diretta a giudizio.

L’inchiesta, partita dopo la mozione presentata in consiglio comunale dal consigliere Massimo Battista, riguarda fatti avvenuti a febbraio 2020, quando secondo l’accusa dalla fabbrica, gestita all’epoca da Arcelor Mittal, si sarebbe sprigionata una nube di gas composta appunta da biossido di zolfo, sostanza conosciuta anche come anidride solforosa, che secondo quanto si legge nell’atto di accusa avrebbe «recato molestie alle persone abitanti nelle vicinanze».

In sostanza è uno di quegli episodi tristemente noti a chi vive al quartiere Tamburi e in altre zone della città: un improvviso e pungente odore di gas avvolge improvvisamente la parte del territorio che si trova sottovento rispetto all’ex Ilva costringendo molti a barricarsi in casa. Il gas, infatti, a basse concentrazioni è irritante per gli occhi e per il tratto superiore delle vie respiratorie, ma a concentrazioni superiori può dar luogo a irritazioni delle mucose nasali, bronchiti e malattie polmonari.

Le indagini condotte dalla procura, evidentemente, hanno puntato il dito verso l’acciaieria che ora dovrà comparire in aula: sarà infatti il giudice Chiara Panico a dover valutare se nella vicenda vi siano o meno delle responsabilità penali dell’allora direttore Pascucci, difeso dall’avvocato Vincenzo Vozza.

L’episodio che a luglio sarà al centro del dibattimento penale, è uno di quelli che convinse di lì a poco il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a firmare l’ordinanza di spegnimento dei sei reparti dell’area a caldo: un provvedimento che trovò conferma nel procedimento dinanzi al Tar di Lecce e che poi fu neutralizzato dal Consiglio di Stato...

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