CRISPIANO - Prova a portar via gioielli e orologi e a farsi aprire la cassa, ma il titolare lo intrappola nella bussola d’ingresso e lo fa arrestare. È andata male sabato ad un rapinatore che, armato di un cacciavite, è entrato nella gioielleria Arte Oro di Paolo Acquaviva a Crispiano. Erano le 19 circa e il titolare della gioielleria si trovava nella stanza posteriore del suo negozio a servire una cliente. Nella prima stanza c’era la commessa, che ha aperto la porta a quello che sembrava essere un altro cliente. L’uomo, invece, nascosto da un cappello e dalla mascherina chirurgica, un volta dentro si è diretto verso la cassa ed ha iniziato a minacciare la commessa con un cacciavite.
Acquaviva, insospettito, è entrato nella stanza principale, mentre il rapinatore, tenendo una mano su una tasca del giubbotto da cui fuoriusciva il manico di quello che sembrava un taglierino, ma che in realtà era un cacciavite, gli è andato incontro, intimandogli ripetutamente e con fare concitato di aprire la cassa.
Mentre il titolare cercava di calmarlo, ha notato che nell’altra tasca del giubbotto dell’uomo vi erano alcune collane. Vedendo che le sue minacce non sortivano alcun risultato, il rapinatore ha afferrato due orologi che si trovavano sul bancone ed ha cercato di uscire, ma una volta superata la prima porta Acquaviva non ha aperto la seconda, di fatto intrappolandolo. La gioielleria è infatti dotata di un sistema a bussola, ovvero di una doppia porta d’ingresso antirapina, che può essere aperta solo dall’interno del negozio.
Incurante delle minacce dell’uomo, che gli diceva: «Bravo, tanto so chi sei, ti chiami Paolo, apri la porta che è meglio per te!», il titolare ha chiamato il 112. I carabinieri della locale stazione sono giunti immediatamente sul posto, procedendo all’arresto dell’uomo, un cinquantenne originario di Taranto, ma residente a Crispiano. La refurtiva, consistente in 8 collane in argento e 2 orologi, è stata restituita al momento.
La gioielleria Arte Oro, sita nel pieno centro di Crispiano, è stata presa di mira da rapinatori anche alcuni anni fa: un uomo e due donne, fingendosi clienti, entrarono nel negozio, sottraendo con scaltrezza della merce. Ritornati tempo dopo, vennero riconosciuti da Acquaviva, che, anche in questo caso, li chiuse fra le due porte della bussola e chiamò i carabinieri.