TARANTO - In un incendio divampato la notte scorsa nel parcheggio della portineria D dell’ex Ilva di Taranto, sono andate a fuoco tre auto di altrettanti dipendenti del siderurgico. Tutte hanno riportato danni ingenti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento interno. Si ipotizza l’origine dolosa del rogo. Lo riferiscono fonti sindacali, ricordando le numerose denunce presentate ormai da anni sulla situazione di degrado e abbandono che riguarda le portinerie. A parte i casi ripetuti di furti e incendi alle auto dei lavoratori, le sigle metalmeccaniche lamentano la scarsa illuminazione, l’assenza di sorveglianza, l’abbandono di rifiuti, le strade dissestate. Da tempo, fanno rilevare le stesse fonti, è stata inviata una richiesta al prefetto per la convocazione di un tavolo di confronto che porti alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per risolvere una situazione definita «insostenibile e che assume un carattere di ordine pubblico, sanitario-ambientale e di sicurezza stradale».
Dopo l’incendio di tre auto avvenuto la scorsa notte nell’area della portineria D, ritenuto doloso dalle organizzazioni sindacali, e per non aver ricevuto ancora riscontro alla richiesta di incontro, inoltrata il 21 settembre scorso, in merito alle problematiche delle portinerie e dei parcheggi dello stabilimento ex Ilva, i sindacati Fim Fiom, Uilm e Usb di Taranto annunciano che si autoconvocheranno in prefettura il 24 ottobre prossimo. Il danneggiamento alle auto dei tre dipendenti testimonia, secondo le organizzazioni sindacali, «lo stato di abbandono che riguarda le portinerie». Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno scritto nuovamente al prefetto Demetrio Martino e, per conoscenza, al Consorzio Asi, ad Acciaierie d’Italia, a Confindustria Taranto, alla Provincia e ai Comuni di Taranto, Massafra e Statte. Nella nota ricordano di aver già incontrato i dirigenti Asi «per discutere delle problematiche più volte segnalate senza tuttavia trovare alcuna soluzione anche a causa dell’assenza del rappresentanti aziendali» e di aver inviato oltre venti giorni fa una "ulteriore formale richiesta di incontro per discutere e trovare soluzioni per porre la parola fine a questo scempio». Ma senza aver ottenuto, fino ad oggi, risposta.
Azienda: «Incendio in area competenza consorzio Asi»
Acciaierie d’Italia precisa che l'area, nella zona della portineria D dello stabilimento di Taranto, dove la notte scorsa si è verificato l’incendio di tre auto dei lavoratori «fa capo al Consorzio Asi (Area di sviluppo industriale, ndr) operativo nella Provincia di Taranto. In merito a quanto avvenuto, Acciaierie d’Italia - si aggiunge - sta fornendo alla Questura di Taranto tutto il proprio supporto, incluse le videoregistrazioni di sicurezza dello stabilimento».