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Taranto, nel Mar Piccolo non si potranno più impiantare cozze straniere

 
Redazione online

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Taranto, nel Mar Piccolo non si potranno più impiantare cozze straniere

Si tratta, ha precisato il primo cittadino, di una misura necessaria a preservare la tipica biodiversità del Mar Piccolo che integra le attività di sostegno ai produttori locali

Mercoledì 28 Settembre 2022, 10:34

29 Settembre 2022, 18:57

TARANTO - «Dal 26 settembre non è più possibile impiantare nelle acque del Mar Piccolo semi o frutti che non appartengano alla specie della cozza nera tarantina». Lo riferisce il Comune di Taranto spiegando che una specifica ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci ha anticipato gli effetti di quanto è stato già previsto nel nuovo Piano Comunale delle Coste, attualmente in fase di approvazione, che tra le altre cose dispone il divieto generalizzato di re-immersione di "mitili importati o comunque non autoctoni» in Mar Piccolo, al fine di contenere ed eliminare l’inquinamento biologico da specie cosiddette «aliene». Si tratta, ha precisato il primo cittadino,. «di una misura necessaria a preservare la tipica biodiversità del Mar Piccolo che integra le attività di sostegno ai produttori locali. Abbiamo lavorato faticosamente al riconoscimento del presidio Slow Food della cozza nera tarantina, ma serviva un’azione ancor più mirata per impedire contaminazioni che incidessero sul delicato ecosistema di quell'area, ma anche sui principi di una sana concorrenza tra produttori». Le uniche deroghe, da valutare caso per caso, riguarderanno impianti effettuati per motivi di studio o ricerca. «Anche gli impianti con mitili di provenienza non autoctona già esistenti, inoltre, anche se della specie della cozza nera tarantina - ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo Economico Fabrizio Manzulli - dovranno cessare ogni attività in corso. Avevamo avuto indicazioni precise circa una presenza massiccia di prodotto accresciuto altrove, soprattutto in Grecia, capace di introdurre in Mar Piccolo altri organismi come alghe e invertebrati. Il nostro intento è soprattutto preservare la qualità del nostro prodotto e, di conseguenza, la salute pubblica»

Il plauso dei miticoltori

I mitilicoltori aderenti a Confcommercio Taranto «esprimono soddisfazione» per l’ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che vieta la re-immersione in Mar Piccolo di mitili importati, o comunque non autoctoni, al fine di eliminare l’inquinamento biologico delle specie cosiddette «aliene». Dopo il riconoscimento del presidio Slow Food - commenta Luciano Carriero, presidente della categoria Mitilicoltori - «occorreva fare il secondo importate passo a supporto di un settore produttivo locale che esprime enormi potenzialità, ma che ha necessità di essere tutelato ed accompagnato nel suo percorso di promozione della cozza nera di Taranto. L’ordinanza in modo inequivocabile vieta del tutto la possibilità di impiantare in Mar Piccolo semi o frutti non appartenenti alla specie della cozza tarantina e anche gli impianti già esistenti dovranno cessare la produzione».
Per i produttori «delle cooperative che, aderendo al Presidio Slow Food - aggiunge Carriero - hanno deciso di seguire criteri e regole del disciplinare questo è un passaggio fondamentale. La cozza nera tarantina peraltro è stata grande protagonista del Salone del Gusto di Torino. Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e il presidente regionale Marcello Longo hanno sottolineato il valore sociale dei nostri allevamenti di mitili del Mar Piccolo, una produzione che ridà speranza e dignità ai lavoratori del mare (21 cooperative aderiscono al progetto Slow Food) e che tra l’altro, cosa non meno importante, è a basso impatto ambientale».

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