Sabato 06 Settembre 2025 | 20:54

Covid, nel Tarantino i casi di positività triplicati in una settimana

 
Federica Marangio

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Federica Marangio

Covid, test a prof e bidelli: screening nella scuola lucana

Ma la situazione è sotto controllo dal punto di vista dell’assistenza in ospedale

Domenica 20 Marzo 2022, 07:00

09:52

Una panoramica sui contagi in una settimana che ha quasi triplicato il tasso di positività. Lunedì 308 nuovi casi, martedì 1030, mercoledì 766, giovedì 831, venerdì 926 e ieri 779.

Cifre che avevamo accantonato, eppure «la situazione è sotto controllo dal punto di vista dell’assistenza in ospedale» afferma il professor Pierluigi Lopalco, docente in forza al dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento.

I numeri non sono tutto per fortuna e sebbene sia sconcertante un’impennata che nel giro di sei giorni ha contagiato più o meno cinquemila tarantini – Taranto e provincia – i posti letto in ospedale non subiscono grosse variazioni. Aumentano fortemente le richieste per il trattamento a base di farmaci monoclonali dei pazienti fragili. Anche grazie a questa possibilità terapeutica la pressione sugli ospedali non aumenta.

Secondo Lopalco la maggior parte del merito è da addebitarsi al vaccino. Ricordando che il 70% dei ricoverati appartiene alla categoria dei non vaccinati, «basterebbe - ha sottolineato Lopalco - che tutti coloro i quali rifiutano, si vaccinassero per ridurre ulteriormente le ospedalizzazioni». Siamo dinanzi ad una nuova ondata? «No, è in corso un nuovo picco epidemico, probabilmente per una sotto-variante. Non parleremo più di ondate o pandemia, perché il virus è da considerarsi endemico. Quel che è certo è che prima o poi il Covid lo contrarremo tutti, ma questo non deve creare allarmismi. Chi è vaccinato reagirà con una blanda influenza».

È accaduto che a dicembre una bambina abbia avuto il Covid per poi contrarlo nuovamente a febbraio, come si spiega? «Potrebbe avere avuto la variante Delta a dicembre e la Omicron a febbraio, è possibile. Tra l’altro non escludo che siano in circolazione persone che abbiano avuto una infezione inapparente, meno che asintomatica per intenderci».

«Si potrebbe risalire ricercando degli anticorpi contro il virus diversi da quelli diretti contro la proteina spike, ma questa indagine non serve a molto. La ragione per cui assistiamo a questa impennata che tecnicamente è un nuovo picco epidemico, appunto, è per la disattenzione della gente dinanzi alle norme di sicurezza, dall’igiene delle mani all’utilizzo delle mascherine. Tanto accade a Taranto come nel resto della Regione e dell’Italia perché la gente è stanca, ma questi sono i momenti più difficili perché il virus continua a circolare liberamente e le nostre armi rimangono le medesime, in testa il vaccino». E se per quella bambina non è un problema tornare a barricarsi in casa per l’infezione da SARS-CoV-2, lo diventa per i suoi parenti stretti che potrebbero essere anziani o appartenere alla categoria dei fragili.

Lo scenario delle prossime settimane potrebbe rimanere altalenante rispetto alla diffusione del contagio, ma ciò non destabilizzerebbe il sistema ospedaliero, dettaglio non di poco conto finché la percentuale dei vaccinati reagisce gestendo il virus nei propri domicili. Dalla fine del mese di marzo invece con l’allentamento delle restrizioni bisogna tornare a responsabilizzarsi.

È questo il monito senza tempo dei medici dell’Ospedale “Moscati” che da due anni combattono contro gli effetti sistemici del Covid che ha causato quasi 160.000 morti e ha ridotto la sopravvivenza media di un anno sia per gli uomini sia per le donne.

 

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