Taranto - Resta tesa la situazione all’interno del carcere di Taranto a causa di un focolaio Covid che attualmente conta - stando a quanto denuncia il sindacato Sappe - 54 detenuti positivi e circa 300 detenuti in quarantena.
«In questa situazione i poliziotti penitenziari che già da sempre devono far fronte a carichi di lavoro massacranti a causa della carenza degli organici, benché siano - si legge in una nota - allo stremo delle forze sono costretti a turni di lavoro di 12 ore e con la prospettiva di dover rinunciare anche alle ferie estive che, dovevano partire il 30 giugno ma che sono state bloccate».
Il Sappe richiama l’attenzione «dei responsabili alla salute della Regione» e dei «vertici dell’amministrazione penitenziaria».
Ieri mattina il Sappe ha incontrato a Bari il sottosegretario alla Giustizia Sisto al quale oltre che riferire della grave situazione sanitaria, organica e di sovraffollamento di detenuti della regione Puglia, è stata evidenziato «la gravissima situazione presente nel carcere di Taranto che se non verrà presto affrontata con mezzi adeguati potrebbe creare molti problemi non solo alla sicurezza del carcere ma anche all’ordine ed alla sicurezza pubblica».
Il Sappe «ritiene che per evitare situazioni di grande allarme nonché riportare il tutto in un clima meno pericoloso, bisogna inviare a Taranto almeno 50 poliziotti da reperire con un interpello istantaneo da tutte le carceri della Nazione, nonché sfollare il carcere di Taranto di almeno 200-250 detenuti che non hanno nulla a che vedere il focolaio, e trasferirli in penitenziari di regioni limitrofi che non sono certo affollate come il penitenziario del capoluogo jonico che, conta circa 670 detenuti su una capienza di 300 posti».