Sabato 06 Settembre 2025 | 23:55

Serena Rossi chiude il MediTa, standing ovation per SereNata

 
Redazione online

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Tra mito, musica e memoria lo spettacolo dell’artista napoletana

Sabato 06 Settembre 2025, 17:09

Suggestioni, ricordi e canzoni intramontabili: la sesta edizione del MediTa Festival si è chiusa in grande stile il 5 settembre con 'SereNata a Napoli - Notturno di musica e parole', spettacolo emozionante che ha visto protagonista Serena Rossi insieme a un sestetto musicale e all’Orchestra della Magna Grecia, diretta da Angelo Nigro.

Magnetica e intensa, l’artista napoletana ha incantato il pubblico dell’Oasi dei Battendieri in una serata sospesa tra teatro e musica, cuore e radici. Con voce calda e presenza scenica travolgente, ha attraversato la canzone napoletana classica e moderna: Santa Lucia Luntana, Festa di Piedigrotta, Dove sta Zazà, Guapparia, Bammenella, Munasterio 'e Santa Chiara, Alla Fiera di Mastandrea, Era de maggio, Passione, Dicintencello vuje, Io e mammeta e tu, Presentimento, Reginella e Tammurriata nera.

Non è mancato il ricordo della sua storia familiare e dell’antenata Ria Rosa, cantante e attivista dei primi del Novecento, cui ha reso omaggio con il brano Preferisco il Novecento, e il richiamo ai 'treni della felicità' (narrati anche nel film 'Il treno dei bambinì) e alle donne resistenti di ieri e di oggi. Tra un aneddoto e una riflessione, Serena ha raccontato una Napoli sospesa tra mito e quotidianità, evocando Partenope e il «popolo dei ritornanti» di Anna Maria Ortese, in un intreccio di parole e musica che ha commosso e trascinato.

All’artista è stato conferito il premio dei Due Mari, promosso dalla BCC San Marzano. Con lo spettacolo di Serena Rossi, dopo il live del giorno precedente di Piero Pelù, è andata in archivio l’edizione 2025 della rassegna organizzata dall’Ico Magna Grecia con Comune di Taranto, Regione Puglia e MIC.

«In una notte stellata, il MediTa Festival - ha commentato il direttore artistico Piero Romano - ha celebrato la bellezza dell’arte. La voce sublime della Serenata a Napoli, un’armonia perfetta con le note dell’Orchestra della Magna Grecia, semplicemente straordinario».

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