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Denunciò call center che sfruttava lavoratori: a 35 anni la tarantina Michela è Cavaliere della Repubblica

 
Redazione online

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Il suo impegno ha fatto chiudere call center che sfruttava lavoratori: a 35 anni la tarantina Michela è Cavaliere della Repubblica

La storia della pugliese Michela Piccione, che ha ricevuto una delle 36 Onorificenze al Merito conferite da Mattarella

Martedì 29 Dicembre 2020, 09:09

09:11

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito 36 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e
cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute. Più della metà, 21 su 36, sono donne e la più giovane ha 18 anni.

Tra loro spicca anche il nome della 35enne pugliese Michela Piccione, di Sava (Ta), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: «Per il suo coraggioso gesto di denuncia delle condizioni di sfruttamento del lavoro giovanile». Diplomata all’istituto tecnico chimico biologico. Madre di due figli. Fino ad oggi non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato. Ha svolto vari lavori prima di arrivare al ruolo di centralinista in un call center a Taranto. Si rende conto da subito delle condizioni lavorative cui lei e suoi colleghi sono sottoposti, sfruttati per un compenso irrisorio. Trovata la forza, ha convinto altre 20 colleghe e denunciato alla SLC Cgil tutte le irregolarità riscontrate. In seguito alla denuncia la struttura è stata chiusa. Commenta: «questa storia mi ha rafforzato e mi ha dato la consapevolezza che, se tutti alziamo la testa, forse le cose cambiano. La vergogna non può essere la nostra ma di chi ci sfrutta». Al momento è impiegata in un call center regolare con un contratto a progetto.

La telefonata di ieri.. Ho pianto tanto dalla gioia.. Non ci credevo.. Per me un onore lodevole riconosciuta dal...

Pubblicato da Michela Piccione su Lunedì 28 dicembre 2020

Fabiano Popia, 77 anni di Valsinni - MT, è invece Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: «Per la sua dedizione e il suo quotidiano impegno nella promozione della cultura del dono degli organi». Nato in Basilicata, si trasferisce per lavoro prima in Germania e poi a Olginate, in provincia di Lecco. Nel 1995 perde la figlia Rosella, vittima di un incidente stradale a Valsinni, dove stava trascorrendo le vacanze estive. Fabiano e la moglie Elvira, nel rispetto delle sue volontà, decidono di donare gli organi, facendo di Rosella il 1° donatore multiorgano della Regione Basilicata: salva ben 7 persone. Questa esperienza spinge Fabiano a non fermarsi al dolore: decide di impegnarsi come volontario per divulgare il messaggio della donazione e del trapianto organi. Tornato definitivamente a Valsinni, nel 1996, fonda il 1° gruppo comunale AIDO della Basilicata, dedicato alla figlia e nel 2000 diventa Presidente della sezione provinciale Aido di Matera. Da quel 1996 Fabiano svolge un intenso lavoro di informazione e sensibilizzazione presso la popolazione lucana e grazie alla sua instancabile costanza, nasceranno, in vari Comuni della Basilicata, nuovi gruppi AIDO. L'opera instancabile di Fabiano nel ricordo della figlia Rosella vuole essere un messaggio di speranza e incoraggiamento alla vita. Ha pubblicato un libro «Il dono degli organi in Basilicata» in cui ha raccolto testimonianze di autorità locali, esponenti di ospedali, autorità ecclesiastiche e di amici, in ricordo di Rosella e del suo grande ed infinito dono della vita.

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