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Taranto, smantellate tre clan narcos: 20 arresti, sequestrati beni per 500mila euro

 
Redazione online

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112 carabinieri pronto intervento

L'operazione in varie province. Tra i beni sequestrati 3 immobili, 1 attività commerciale, 8 autovetture e una barca

Martedì 15 Dicembre 2020, 07:05

15:30

Sono tre le presunte organizzazioni criminali dedite al traffico di droga, collegate tra loro e con diramazioni anche in comuni del nord Italia, smantellate oggi dai carabinieri di Taranto che hanno notificato 22 provvedimenti restrittivi (12 in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 2 misure di obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria), e sequestrato beni del valore di circa mezzo milione. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Ad altre 12 persone sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini. L'operazione 'Mercante in fierà è stata eseguita in diversi comuni delle province di Taranto e Brindisi, nella provincia Barletta-Andria-Trani, a Potenza, Firenze, Torino, e Nogaredo (Trento). A vario titolo sono contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (prevalentemente cocaina), detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da sparo, favoreggiamento personale e trasferimento fraudolento di valori.

Il primo sodalizio criminoso, secondo l’accusa, era capeggiato da Martino Camassa, 52enne, che si trovava già a domiciliari e aveva il suo quartier generale a Martina Franca (Taranto) ma operava su tutto il territorio nazionale. La seconda organizzazione, diretta da Massimo Assanti, 50enne di Oria (Brindisi), già ai domiciliari, era attiva tra le province di Brindisi e Taranto. La terza, promossa e coordinata da Angelo Soloperto, 55enne, già detenuto e ritenuto a capo dell’omonima compagine malavitosa di San Marzano di San Giuseppe, operava prevalentemente nella provincia di Taranto.

Le indagini, avviate nel febbraio 2018, hanno permesso di documentare il collegamento fra i tre gruppi, tutti con disponibilità di armi, e di accertare che il sodalizio capeggiato da Camassa (che era solito rifornirsi di cocaina da canali calabresi e baresi) smerciava significativi quantitativi di droga, oltre che in varie zone del territorio nazionale, anche al gruppo di Assanti che a sua volta approvvigionava di stupefacente la compagine di Soloperto.
Nel corso dell’attività investigativa, i carabinieri hanno proceduto al sequestro, nel complesso, di circa 4,8 kg di cocaina e di 7,8 kg di hashish, oltre ad armi e munizioni. Gli indagati si avvalevano di sofisticate apparecchiature elettroniche per la bonifica ambientale di segnali gps, creavano vani e doppi fondo all’interno delle vetture adibite al trasporto di cocaina e utilizzavano un linguaggio criptico convenzionale per cercare di eludere le indagini e i controlli.

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