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Mittal Taranto, gestione Cig Covid: incontro Inps sindacati il 30 giugno: scatta Cig Covid dal 6 luglio

 
Redazione online

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Arcelor Mittal, scoppia il caso dei microchip nelle tute degli operai

Nella denuncia i sindacati Fim, Fiom e Uilm fanno presente che l'azienda continua a fare un utilizzo improprio dello straordinario programmato. Revocata la Cigo per 9 settimane già annunciata

Giovedì 25 Giugno 2020, 14:20

19:03

TARANTO  - La direzione dell’Inps di Taranto ha convocato per il 30 giugno Fim, Fiom e Uilm per discutere dell’esposto presentato sulla gestione, nello stabilimento ArcelorMittal, della cassa integrazione con causale Covid 19, definita «anomala». Lo si apprende da fonti sindacali.

Nella denuncia, le sigle metalmeccaniche hanno sottolineato che «per le manutenzioni centrali e di produzione, nonostante vi sia una presenza di circa l’85% del personale in cassa integrazione, l'azienda continua a fare un utilizzo improprio di straordinario programmato. Inoltre, l’azienda ricorre a ditte terze per sostituire, di fatto, le maestranze dei reparti». I coordinatori di fabbrica Vincenzo La Neve (Fim), Francesco Brigati (Fiom) e Gennaro Oliva (Uilm) contestano anche le "modifiche apportate dall’azienda, sull'organico tecnologico che effettua la propria attività a 21 turni. Infatti, l’azienda - osservano - ha introdotto la cassa integrazione per la squadra 'disponibilè procurando una immotivata programmazione di lavoro straordinario in presenza dell’ammortizzatore sociale».

Le organizzazioni sindacali precisano che in merito «a precedenti denunce ad oggi non vi è stata alcuna risposta» da parte dell’ente previdenziale.

ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati che dal 6 luglio ci sarà la proroga degli ammortizzatori sociali per un numero massimo di 8.153 dipendenti dello stabilimento di Taranto non più attraverso la Cassa integrazione ordinaria guadagni per 9 settimane (che è stata revocata), ma con 4 settimane di Cassa integrazione con casuale Covid 19. La sospensione interesserà complessivamente, e secondo le esigenze dell’azienda, 5623 operai, 1528 impiegati, 870 equivalenti e 132 quadri.

Si procederà alla consultazione con i sindacati martedì 30 marzo alle ore 12, ma l’azienda spiega che «trattandosi di un evento oggettivamente non evitabile che rende indifferibile la riduzione dell’attività lavorativa, in applicazione di quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti» si andrà avanti con la procedura.
Per ArcelorMittal, «le sopravvenute esigenze di sicurezza, normative e di conseguenza produttive, connesse all’epidemia Covid, hanno mutato, sul piano soggettivo e oggettivo, l’ambito delle sospensioni necessarie».

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