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Taranto, San Cataldo in mare ma senza la festa

 
Pamela Giufrè

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Pamela Giufrè

festa san cataldo

L’arcivescovo Santoro lancerà un «anello di fiori» e chiederà «la fine della pandemia da Covid-19». Le commemorazioni saranno visibili solo on line. Le reliquie del protettore, non la statua “accarezzeranno” le acque ioniche, a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera

Venerdì 08 Maggio 2020, 14:32

San Cataldo andrà per mare anche quest’anno. Nel pomeriggio, come da tradizione l’8 maggio, le reliquie del protettore di Taranto, non la statua, “accarezzeranno” le acque ioniche, a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, per concessione della Marina militare e della Capitaneria di Porto. E l’arcivescovo della città, monsignor Filippo Santoro, lancerà in mare un “anello di fiori” per chiedere la fine della pandemia da Covid-19.

Anche maggio 2020, dunque, sarà ricordato per i festeggiamenti in onore del santo nella città dei due mari. E forse s’imporrà tra le pagine della cronaca - e poi della storia - di Taranto, con maggiore prepotenza delle precedenti e, chissà, future celebrazioni, per le sue “diversità”. Quest’anno, infatti, le commemorazioni si sono adeguate all’emergenza sanitaria in corso e saranno visibili solo on line, virtualmente, e non di persona. Siamo nella “fase 2” della pandemia, è vero, ma gli assembramenti continuano ad essere vietati. Per questo, stasera alle 17, al posto del tradizionale “Preggio”, l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro presiederà la liturgia della parola alla presenza del sindaco della città, Rinaldo Melucci. Ogni anno, con la cerimonia del “Preggio” avviene la consegna del simulacro argenteo del santo al sindaco da parte dell’arcivescovo e del Capitolo Metropolitano. E di qui ha inizio la processione a mare. L’8 maggio è infatti sempre stata l’occasione perché la città si ritrovasse con tutte le più alte cariche cittadine nella cattedrale di San Cataldo prima dell’imponente corteo in acqua, seguito da migliaia di persone sia sulle imbarcazioni che dagli affacci su Mar Grande e Mar Piccolo.

“Nella Liturgia della Parola di questo inedito “Preggio” 2020 - fa sapere monsignor Emanuele Ferro, parroco di San Cataldo e delle chiese della Città vecchia - l’arcivescovo rivolgerà la sua allocuzione e con il sindaco Melucci accenderanno una lampada nella piccola abside del cappellone, luogo in cui è visibile il sepolcro del Santo. Al centro del cappellone saranno poste le reliquie di San Cataldo, esposte sul basamento che porta dipinto uno degli stemmi più antichi della città di Taranto. L’urna sarà sormontata dalla statua-bozzetto della scultura argentea di Virgilio Mortet, recentemente scomparso, messa a diposizione dagli orafi di Taranto”.

Le reliquie del santo, e non la statua, saranno portate in mare dall’arcivescovo.

Monsignor Santoro si imbarcherà dal molo sant’Eligio sulla motovedetta della Guardia Costiera ed andrà verso la statua del patrono al porto di Taranto.

Monsignor Emanuele Ferro, ricorda la leggenda di San Cataldo, calandola nei nostri giorni: “Secondo uno dei racconti della tradizione San Cataldo venendo a Taranto dalla Terra Santa si imbatté in una violenta tempesta. Il vescovo irlandese si sfilò l’anello episcopale tuffandolo in mare. Vento e pioggia si placarono e da allora, nel punto dove sprofondò l’anello, zampillò una polla d’acqua dolce, un citro, chiamato appunto anello o citro di San Cataldo. In segno di affidamento, perché cessi la pandemia, l’arcivescovo ricorderà il miracolo del citro con l’offerta di un anello di fiori in mare”.

Dopo questo gesto simbolico e fortemente carico di valore cristiano ed umano, l’arcivescovo procederà verso il canale navigabile. Le reliquie del santo dalla banchina del Castello Aragonese, riceveranno il saluto militare dall’ammiraglio Salvatore Vitiello, comandante del Comando Marittimo Sud accompagnato dai massimi gradi della Marina Militare a Taranto. Da una delle torri si eleverà la preghiera del marinaio, quindi monsignor Santoro reciterà la benedizione alla città e al mare. In Mar Piccolo si concluderà la traversata.

“Per non creare nessun tipo di assembramento, per non incoraggiare nessuno a raggiungere gli affacci al canale navigabile e alla ringhiera - precisa monsignor Emanuele Ferro - l’evento della processione a mare è trasmesso in differita”.
Tutti gli eventi saranno trasmessi su: www.diocesi.taranto.it. Pagine FB: Filippo Santoro, Basilica Cattedrale San Cataldo. Canale Youtube: Arcidiocesi di Taranto.

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