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Taranto, scoppia il giallo dei morti non sottoposti a tampone

 
 Maria Rosaria Gigante

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Maria Rosaria Gigante

Taranto, scoppia il giallo dei morti non sottoposti a tampone

Riflettori su un decesso in Rianimazione e tre al San Marco di Grottaglie

Sabato 11 Aprile 2020, 11:30

Due nuovi contagi - che portano a 208 il totale dei pazienti positivi al coronavirus nella provincia di Taranto (53 nel capoluogo) - ed un decesso. E’ il dato riportato ieri dal Bollettino regionale che quotidianamente aggiorna sulla diffusione dell’epidemia in Puglia. Dalle ricostruzione che è possibile fare, i due nuovi casi potrebbero essere quelli segnalati il giorno prima rispettivamente a Palagiano (il 12° caso nel comune) ed a Sava. La vittima potrebbe essere un uomo di Palagiano di cui aveva dato notizia sempre il Sindaco la sera prima. Sul fronte decessi, tuttavia, la realtà di ieri potrebbe esser stata più pesante con un’ulteriore vittima registrata in Rianimazione ed altri tre decessi verificatisi all’ospedale di Grottaglie per altrettanti pazienti ricoverati in Medicina e Lungodegenza che non rientreranno, però, mai tra le vittime del coronavirus in quanto non sottoposti a tampone, come tutti gli altri deceduti, sia pure in presenza di complicazioni respiratorie severissime. Torna ad aumentare il numero di ricoverati al Moscati, hub Covid, ieri 74 (+ 6 rispetto al giorno prima) distribuiti tra la Rianimazione (4, uno in più), Pneumologia (25, stabile), Malattie infettive (31 pazienti Covid, come il giorno prima, di cui 24 al piano inferiore e 7 al piano superiore dedicato al post-Covid), Medicina Covid (14, erano 9 il giorno prima).

La notizia buona, invece. Sono sempre più numerosi i pazienti in via di guarigione. Due quelli di cui da notizia l’Asl, pazienti guariti e dimessi. Ma ieri è anche entrato in funzione il presidio territoriale di Mottola destinato, con la rimodulazione del piano ospedaliero conseguente all’emergenza Covid, a presidio post-Covid. Quattro i pazienti trasferiti ieri dal Moscati, di cui 2 da Malattie Infettive e 2 da Pneumologia. Si tratta di una coppia, marito e moglie entrambi contagiati, e altri due pazienti, un uomo ed una donna, nessuno dei quattro in età avanzata. Sono pazienti che hanno superato la fase critica, ma che necessitano ancora di assistenza sanitaria. Soggetti che, pur avendo perso la carica virale, non si sono ancora negativizzati. Il setting assistenziale per questa tipologia di pazienti a Mottola è sostanzialmente spostato su un assetto riabilitativo garantito da uno specialista fisiatra e da un internista. In fase di realizzazione anche la struttura esterna al Moscati dove saranno attrezzati 20 posti letto destinati all’emergenza Covid. Posta in una sorta di area filtro o di passaggio tra il pre-triage del Set 118 e il padiglione delle Malattie infettive, isolata da tutto il resto del corpo dell’ospedale (reparto a sua volta collegato attraverso un tunnel), la nuova struttura potrebbe soprattutto tornare utile nella previsione di una nuova ondata di picco epidemico o di maxi-emergenza. Un’ipotesi su cui il management aziendale sta sostanzialmente lavorando, cioè realizzare un’area separata che, insieme a Malattie Infettive, sia staccata dall’intero ospedale che potrebbe così anche ritornare alla sua funzione originaria.

Peraltro, al momento, stando all’attuale fabbisogno ospedaliero (il picco pare sia stato raggiunto nei giorni scorsi con 81 ricoveri su un impianto che prevedeva la destinazione di oltre 100 posti letto al Covid) sembrerebbe non esser più necessario l’ampliamento sempre al Moscati dei posti letto di Medicina Covid che sarebbero andati al quarto piano. Ma è tutto in divenire, spiega il dg Stefano Rossi. Tutto pronto ad essere rimodulato in base al fabbisogno e tutto, soprattutto, legato all’evoluzione dei contagi ed indirettamente al comportamento di ciascuno di noi. Per cui, sicuramente, la guardia deve restare altissima.

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