«Dichiariamo la nostra totale contrarietà a un accordo frutto di un ricatto vergognoso a cui il governo si è clamorosamente piegato. Inaccettabile che oggi pretendano la complicità sindacale». Lo affermano il segretario nazionale dell’Usb Sergio Bellavita e il coordinatore provinciale di Taranto Francesco Rizzo commentando l’accordo sul siderurgico tarantino raggiunto da Ilva in As e ArcelorMittal.
«Usb - aggiungono - continua a pensare che l’unica alternativa socialmente sostenibile sia la chiusura delle fonti inquinanti e la definizione di un progetto alternativo per la fabbrica e la città». La multinazionale, osservano i due rappresentanti sindacali, «si libera dall’impegno all’assunzione dei 1.700 lavoratori attualmente in cassa presso Ilva in As, e ottiene una ulteriore riduzione, dichiarata temporanea, di personale da collocare un cassa integrazione. Scarica inoltre, in larga misura, sul pubblico le opere di risanamento ambientale, il rifacimento degli impianti e la decarbonizzazione».
Il nuovo piano industriale, sostengono Bellavita e Rizzo, "ipotizza livelli di produzione impraticabili e un passaggio parziale all’elettrico assai improbabile in realtà. L’operazione appare, in buona sostanza, come la definizione di un percorso di uscita concordata di ArcelorMittal e il ritorno alla proprietà pubblica senza nessuna programmazione rispetto alla, ormai dichiarata, insostenibilità ambientale e sociale». «Il rischio sempre più serio - concludono - è che si prosegua a produrre senza risorse adeguate per il rifacimento impianti, senza nessuna prospettiva reale di risposta ai bisogni dei lavoratori e della città»
MELUCCI: GUALTIERI VISITI LA FABBRICA - «C'è un ingiustificato entusiasmo per questo accordo. Mi auguro che quelle del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, siano frasi di circostanza, di qualcuno che non conosce la complessa realtà di Taranto». Lo sottolinea il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci rispondendo alle dichiarazioni rilasciate dal ministro Gualtieri dopo l'accordo tra l’amministrazione straordinaria di Ilva e ArcelorMittal Italia. Melucci invita il ministro «ad andare a visitare la fabbrica di Taranto, e a rendersi conto di persona della situazione carente, per usare un eufemismo, che ha concorso a peggiorare sensibilmente la gestione degli ultimi anni, targati ArcelorMittal».
Secondo il primo cittadino, le affermazioni del ministro "suonano in netto contrasto con quelle del Pd locale: mi piacerebbe - aggiunge - che il segretario nazionale Nicola Zingaretti facesse chiarezza sul punto, visto che nella sua recente visita a Taranto anche lui aveva indicato ben altra strada per i cittadini e i lavoratori».
Melucci spiega che «ben prima che esplodesse l’emergenza coronavirus» aveva cercato di mettersi in contatto con il dicastero di Gualtieri. «Gli avrei consegnato particolari e spiegazioni - conclude - che gli avrebbero consentito di approcciarsi con altro spirito a una vicenda che ha probabilmente inquadrato solo dal punto di vista tecnico-economico».