TARANTO - Un tavolo di crisi sulle problematiche dell’indotto di ArcelorMittal da attivare presso la Prefettura di Taranto, che riunisca da una parte tutti i soggetti istituzionali del territorio, Confindustria e sindacati, e dall’altra i referenti della multinazionale. Lo hanno chiesto al Prefetto di Taranto, Demetrio Martino, il presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro e i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Peluso, Antonio Castellucci e Giancarlo Turi, nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina in Prefettura (presenti anche i referenti sindacali di altre categorie).
E’ stato fatto il punto sui ritardi dei pagamenti delle aziende da parte di ArcelorMittal, che «creano - spiega Confindustria in una nota - una situazione sempre più critica, sia più in generale sulla condizione di estrema incertezza che grava sui destini della fabbrica, e quindi dei lavoratori, alla luce di una trattativa, quella fra Governo e Ami, da cui il tessuto cittadino è di fatto escluso».
Mentre «a Roma - attacca l’associazione degli industriali - si cerca di far quadrare il cerchio dell’accordo, a Taranto ci sono imprese che rischiano la deriva e tenute occupazionali sempre più precarie, sindacati che proclamano stati di agitazione nel centro siderurgico ed aziende che incrociano le braccia a causa di pagamenti non ricevuti per commesse scadute».
«Una situazione di estrema confusione - conclude - che pur viaggiando su binari paralleli alla trattativa nazionale, risulta di fatto avulsa dagli accordi in corso fra Governo e Ami. Da qui la richiesta congiunta al Prefetto di attivare a breve un tavolo di crisi».
La richiesta avanzata in un incontro con il prefetto di Taranto
Lunedì 03 Febbraio 2020, 18:49