A come ambiente. Ne parlano tutti. Nessuno escluso. Con declinazioni diverse, è la parola più usata da amministratori pubblici, forze politiche, economiche, sindacali e dall’arcipelago di associazioni del territorio. È la madre di tutte le questioni.
B come Baraccamenti Cattolica. L’anno che sta per concludersi è quello in cui sono iniziati i lavori preliminari e sono stati aggiudicati quelli di riqualificazione dell’area ex demaniale che insiste nel Borgo. Ci sarà un teatro spazi per bambini, giovani e anziani.
C come Contratto istituzionale di sviluppo. Il Cis, nel 2020, dovrebbe entrare nella sua fase attuativa. Per ora, su 1 miliardo disponibile sono stati utilizzati circa 300 milioni di euro.
D come distripark. L’Autorità portuale è il nuovo soggetto attuatore del progetto che riguarda lo sviluppo delle aree retroportuali per il quale, nel 2000, una delibera Cipe assegnò 12 milioni di euro.
E come come evasione fiscale municipale. Proprio verso la fine dell’anno, la direzione Tributi del Comune di Taranto ha spedito quasi 18mila solleciti di pagamento per la tassa sui rifiuti del 2014 e oltre 16mila accertamenti per l’Imu, la Tasi e la stessa Tari non pagate.
F come Frisini. È il nome dell’edificio abbandonato da decenni, ubicato tra le vie Minniti e Mazzini di proprietà della Provincia, che dovrebbe trasformarsi grazie al Governo nel «Tecnopolo del Mediterraneo».
G come Gugliotti Giovanni, presidente della Provincia di Taranto ormai da tredici mesi. Cerca di dare un nuovo protagonismo ad un ente che non ha più i poteri e le risorse di una volta. Scruta la situazione e valute le prossime mosse. Politiche, naturalmente.
H come holding. È il progetto che, nell’arco del prossimo biennio, il Comune di Taranto vorrebbe realizzare per unire le sue aziende controllate (Amat, Amiu e Infrataras).
I come Ilva. L’insegna non c’è più, il gestore è un altro (ArcelorMittal) ma quell’acronimo resta ancora il più usato per indicare lo stabilimento siderurgico di Taranto.
J come juniores ovvero le categorie di calcio giovanile che potranno allenarsi, ancor meglio, nel «campo B» dello stadio Iacovone di recente riqualificato.
K come Kipar Andreas, architetto tedesco e docente universitario. È il progettista della forestazione urbana del quartiere Tamburi. Con alberi e piante punta a ridurre l’inquinamento.
L come luminarie artistiche in stile Salerno. Hanno attirato un gran numero di persone verso il Borgo.
M come Melucci Rinaldo, sindaco di Taranto giunto al giro di boa del suo mandato. Prima della metà del 2019 ha rifatto la sua giunta. Ora conduce l’Amministrazione verso la cantierizzazione, tra il 2020 e il 2021, di importanti opere pubbliche.
N come Nasisi. La Regione Puglia ha finanziato la realizzazione di una seconda stazione ferroviaria e di un parcheggio. Sarà decisiva per la riuscita del progetto la collaborazione tra Provincia e Comune.
O come ospedale San Cataldo. Dopo la sentenza del Tar e i ricorsi in Consiglio di Stato si allungano inevitabilmente i tempi per l’avvio dei lavori.
P come Palazzo degli Uffici o Palazzo Archita così come l’ha ribattezzato il Comune. L’anno si conclude con la pubblicazione del bando per la progettazione dei lavori di riqualificazione. Al suo interno, ci saranno: liceo classico; pinacoteca; uffici pubblici e privati ed esercizi commerciali.
Q come qualità della vita. La provincia di Taranto nella tradizionale indagine condotta dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore resta nelle retrovie (92mo posto), ma sale di 13 posizioni rispetto all’anno precedente. Buon segno.
R come raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti. Partirà il 3 febbraio 2020 nei quartieri Tamburi, Lido Azzurro, Paolo VI che si aggiungeranno così a Talsano, San Vito e Lama.
S come Strategico. È stato definito così il piano territoriale della Regione elaborato dall’agenzia Asset per Taranto che stima in 1,8 miliardi di euro gli investimenti possibili.
T come Turco Mario. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla Programmazione finanziaria e ai fondi Cipe. Eletto alle Politiche 2018 al Senato con i Cinque Stelle. Dai tempi della Prima Repubblica, Taranto non occupava una postazione così importante a Palazzo Chigi.
U come Università degli studi di Taranto. La bozza del decreto «Cantiere Taranto», in prospettiva, prevede che il capoluogo ionico possa arrivare (finalmente) all’autonomia universitaria.
V come Valutazione preventiva dell’impatto sanitario. È questa la richiesta che una parte importante del mondo ambientalista avanza al Governo per il futuro dello stabilimento siderurgico e (soprattutto) per quello di Taranto.
W come walterfront ovvero quello che, un tempo, si chiamava semplicemente affaccio a mare. Il Comune punta a riqualificarli per incrementare il turismo e incentivare le attività produttive.
X come Xylella che, proprio di recente, ha colpito 9 ulivi nella provincia di Taranto secondo la denuncia di Coldiretti Puglia.
Y come Yilport. Il gruppo turco, per i prossimi 49 anni, gestirà le aree e le banchine del molo polisettoriale del Porto. Entro aprile, invece, dovrebbero iniziare le prime attività.
Z come Zone economiche speciali che offrono numerosi vantaggi economici e fiscali per chi vuole investire nell’area ionica. È un’opportunità da sfruttare. Almeno lo si spera.