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Ex Ilva, Emiliano: «Non si dia a Mittal una scusa definitiva per scappare»

 
Redazione online

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Conte: «Mittal chiede 5000 esuberi, inaccettabile». Governo disponibile a discutere immunità

Per il governatore i forni elettrici sarebbero un'alternativa

Giovedì 12 Dicembre 2019, 12:35

«Mi auguro che si trovi una soluzione che non dia la scusa definitiva ad Arcelor Mittal per scappare. Perché nella sostanza Mittal sta sostenendo che il provvedimento del giudice dimostra che gli è stata consegnata una fabbrica non idonea» a produrre i quantitativi previsti dall’accordo «e quindi che la cassa integrazione è inevitabile. Io mi auguro che i vari organi dello Stato si raccordino per evitare che questa situazione incresciosa possa danneggiare i livelli occupazionali e la comunità di Taranto nel suo complesso». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la decisione del giudice di Taranto di non concedere la proroga per la facoltà d’uso all’altoforno 2 dell’acciaieria alla quale ha fatto seguito l’annuncio dell’azienda della cassa integrazione per 3500 lavoratori.

«Voglio precisare una cosa - aggiunge Emiliano - che sia il custode, l’ingegnere Barbara Valenzano, che la Procura della Repubblica di Taranto avevano dato parere favorevole alla concessione di un ulteriore termine per il completamento dei lavori nonostante la situazione incresciosa. Sono anni che quegli impianti devono essere adeguati, c'è un ritardo complessivo prima dei commissari di Governo e poi di Mittal e quindi comprendo benissimo la particolare situazione in cui si è trovato il giudice».
«Noi - ha concluso - abbiamo sempre ritenuto che questo termine potesse essere impiegato per rendere sicuri gli impianti di Alfo2. Dopodiché alle decisioni dei giudici si può evidentemente rispondere solo in sede giudiziaria, non c'è da fare né polemiche né discussioni mediatiche».

CON I FORNI ELETTRICI AVREMMO ALTERNATIVA - «La Regione Puglia aveva insistito con ogni mezzo perché iniziassero i lavori per la costruzione dei forni elettrici, a questo punto avremmo avuto una strategia alternativa. Adesso questa strategia senza la decarbonizzazione della fabbrica e senza i forni elettrici è molto complicata». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando dell’acciaieria ex Ilva di Taranto.
«Se quattro anni fa - ha spiegato il presidente - quando noi avevamo proposto la ricostruzione di Afo5, che è ancora fermo, fossero stati costruiti i due gruppi elettrici che potevano ridurre tendenzialmente a zero le emissioni nocive e dimezzare o forse più che dimezzare le emissioni di CO2, forse a questo punto noi avremmo i due gruppi certamente già in funzione e non avremmo il problema di Afo2, Afo1 e Afo5, tutti e tre gli altiforni ancora funzionanti in pessime condizioni e non aggiornati con gli automatismi che determinano una maggiore sicurezza per gli operai».

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