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Caso Mittal, Peacelink Taranto: «Aiuti Stato vietati, sì a riconversione»

 
Redazione online

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Marescotti: proseguire una produzione in perdita sarebbe un atto di stupidità unica

Sabato 16 Novembre 2019, 21:11

TARANTO -  «Il governo non può usare la Cassa Depositi e Prestiti per ripianare i debiti e le perdite dell’Ilva perché questo violerebbe lo statuto della stessa CDP; nè può in alcun modo concedere aiuti di Stato perché ciò è vietato dal Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea. L'unica strada lecita e sensata è la riconversione utilizzando fondi europei». Lo afferma il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, secondo il quale «proseguire una produzione in perdita sarebbe un atto di stupidità unica. Le perdite degli ultimi 12 mesi ammontano ad oltre 70mila euro a lavoratore. Tanto vale pagarli senza mandarli a lavorare nell’Ilva ma formarli ad altri lavori e accompagnarli verso una riconversione o un riutilizzo in altri settori delle loro competenze professionali. La crisi Ilva è senza sbocco. L’unico sbocco - conclude - è aiutare Taranto e i suoi lavoratori, non l’Ilva».

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