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Ginosa, Bellanova: «L’acciaio è strategico ma si rispetti l’ambiente»

 
Antonella De Biasi

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Antonella De Biasi

Ginosa, Bellanova: «L’acciaio è strategicoma si rispetti l’ambiente»

Foto d'archivio

Il neo ministro Bellanova: «Ora togliamo potere al caporalato»

Martedì 10 Settembre 2019, 10:18

TARANTO - È pragmatico il neo ministro per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, ospite della festa dell’Unità: espone subito le sue idee partendo dalla lotta al caporalato e alla prevenzione, puntare sul miglioramento della filiera agricola, riprendere azioni efficaci contro la Xylella e idee chiare sull’Ilva che deve rispettare le direttive ambientali ma rappresenta un polo centrale per la produzione di acciaio.

Prima del dibattito sul palco della festa dell’Unità, affiancata dal segretario provinciale Uil, Giancarlo Turi, il segretario provinciale Cgil, Paolo Peluso e il segretario per Taranto e Brindisi della Cisl, Antonio Castellucci, il ministro è stato ricevuto dalla Giunta, dal vicesindaco, Nicola Piccenna e da una rappresentanza locale del Partito Democratico nell’aula consiliare del Comune.

Teresa Bellanova non «cavalca la tigre» della chiusura dello stabilimento siderurgico: «Il settore dell’acciaio è fondamentale – ha spiegato la Bellanova – pensiamo se si vuole creare una lavatrice, un’automobile, se hai bisogno dell’acciaio devi produrlo. È un punto di forza sul territorio pugliese e nazionale ma certamente occorre puntare sul binomio ambiente e sviluppo. Non possiamo più permetterci di non salvaguardare la salubrità dei posti che abitiamo in un territorio che ha una chiara e vitale vocazione sempre più turistica nonché agricola». Il ministro ha parlato di cinque miliardi di euro che devono essere spesi per creare quelle condizioni che possono avere una valenza economica sia sulle aree portuali, sia sulle aree agricole e la messa in sicurezza dell’industria : «occorre attivarsi anche con le industrie di trasformazione del prodotto – ha detto la Bellanova – per rilanciare l’autonomia produttiva del settore agricolo».

Le linee guida del suo mandato saranno comunque «dominate» dallo sviluppo e dalla lotta al caporalato: è su quest’ultimo che apre il suo intervento in sala consiliare, aprendosi anche alle domande dei cittadini e del «Tavolo verde», affiancata dal vicesindaco Piccenna, dal consigliere regionale pentastellato, Marco Galante e dal capogruppo consiliare del Pd, Paolo Costantino. «La grande sfida è togliere potere al caporalato che spesso vuol dire criminalità – ha detto il ministro – il caporale riduce in schiavitù prima i lavoratori e poi le imprese. Il lavoratore deve sapere dove rivolgersi liberamente per poter iniziare un lavoro e farlo nelle migliori condizioni, senza ricatti, senza rischiare la propria vita». Toccante il momento in cui nell’aula si è letta la lettera che avrebbe potuto scrivere una giovane bracciante, morta in un incidente in uno dei pulmini che all’alba trasportano i braccianti nei campi. «Sono stata una di loro anche io – ha rammentato la Bellanova – non ho potuto dedicarmi agli studi ma alle nuove generazioni dico sempre che studiare è importante: chi sa, può». Il ministro ha ribadito di aver chiesto con urgenza il fascicolo sulla Xylella per avere un piano di azione che parte dal risanamento e dal reimpianto e che rimane aperto e da affrontare sia il tema sulle calamità naturali sia quello relativo alla regolamentazione dei flussi migratori. Decisivo anche il passaggio sulla Pac, la Politica Agricola Comunitaria: «non dimentichiamoci che formare consumatori attenti vuol dire creare delle generazioni che sanno dare valore ai prodotti che si consumano e che si producono», ha concluso il ministro.

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