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Taranto, c'è il ricorso al Tar per l'appalto del nuovo ospedale

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Taranto, c'è il ricorso al Tar per l'appalto del nuovo ospedale

In ballo un'opera da 161 milioni: avrà 715 posti letto e sorgerà sulla Statale 7

Martedì 16 Luglio 2019, 14:24

L’appalto da 161 milioni per il nuovo ospedale di Taranto finisce davanti al Tar di Lecce. E dentro il contenzioso per realizzare il «San Cataldo» c’è anche una lite in famiglia. Perché ad impugnare l’aggiudicazione disposta a favore del raggruppamento guidato dalla Debar, l’impresa che fa capo al presidente regionale di Confindustria, Domenico De Bartolomeo, è stata un’altra cordata di imprese pugliese in cui compare anche la Guastamacchia di Ruvo, che fino a pochi anni fa era costantemente «alleata» con Debar.

Debar, con il consorzio Com di Modugno e con Cn Costruzioni (che fa capo all’ex consigliere regionale Nicola Canonico, ex componente del cda di Aqp), Edilco, Mazzitelli e Icoser, si è piazzata prima con il 24,7% di ribasso (per un prezzo finale di 122 milioni) e soprattutto proponendo con una riduzione di 846 giorni sui 1.245 giorni previsti dal bando, un’offerta sprint che è stata sottoposta a verifica di anomalia. Al secondo posto, appunto, il consorzio stabile Research (con Cisa, Ciro Menotti, Cobar e Guastamacchia), terza Matarrese srl di Bari con il consorzio Unimed, davanti ai gruppi Impregilo, Cmc, Pessina e Donati.
Debar e Guastamacchia hanno a lungo lavorato insieme, vincendo appalti importanti come il raddoppio dell’aeroporto di Bari e la nuova sede del Consiglio regionale.

Il ricorso del gruppo guidato dal consorzio Research (avvocati Pietro Quinto e Michele Dionigi), che ha chiesto ai giudici amministrativi di sospendere l’aggiudicazione disposta a fine giugno, verte su una serie di aspetti tecnici tra cui anche il ribasso e il tempo di realizzazione dei lavori che, pur risultando congrui alla verifica di anomalia, per la commissione di gara (presidente Enrico Fusco, componenti Elio Sannicandro, Rita Greco, Pietro Paolo Lucente e Gabriele Giacobazzi) erano frutto di ribasso «significativamente superiore a quello offerto dagli altri operatori». L’udienza di mercoledì scorso davanti al Tar Lecce si è conclusa con un rinvio a martedì 23 a seguito del deposito di documentazione da parte di Invitalia (avvocati Todarello e Fuda), mentre Debar (avvocati Francesco Paolo Bello, Fabio Cintioli, Saverio Sticchi e Giovanni Nardelli) ha a sua volta presentato un ricorso incidentale nei confronti di Research.

Il nuovo «San Cataldo», finanziato nell’ambito del Contratto di sviluppo per Taranto, prevede un ospedale da 715 posti letto che sorgerà sulla statale 7, tra Taranto e San Giorgio Jonico. Il contratto per la realizzazione dell’opera non è ancora stato firmato ma la Asl di Taranto appare ottimista. «Ci auguriamo una rapida definizione del contenzioso - dice il direttore generale Stefano Rossi -. È chiaro che fino al 23 non accadrà nulla. Se la sospensiva dovesse essere rigettata, procederemo in maniera spedita. Se ci verrà proposta una decisione nel merito con sentenza a breve ne approfitteremo per completare le verifiche sulle prime classificate, visto che tutte le fasi del procedimento passano attraverso il protocollo di vigilanza collaborativa firmato con Regione e Invitalia».

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