TARANTO - Il giudice del lavoro Lorenzo De Napoli ha aggiornato al prossimo 19 marzo l’udienza per decidere sul ricorso ex articolo 28 (comportamento antisindacale) intentato dal sindacato Usb contro ArcerlorMittal, in merito agli accordi stipulati il 6 settembre scorso tra azienda e sindacati al Mise. Al centro del contendere, in realtà più dal punto di vista politico che squisitamente tecnico-giuridico, ci sono i criteri che la multinazionale dell’acciaio avrebbe utilizzato per scegliere quali operai dell’Ilva assumere e quali invece lasciare in forza all’amministrazione straordinaria, criteri che sarebbe stati diversi da quelli cristallizzati negli accordi. Il rinvio dell’udienza si è reso necessario per audire tre testimoni per parte (l’Usb è assistita dall’avv. Mario Soggia, ArcerlorMittal dall’avv. Daniele Santoro). Ad assistere all’udienza anche il governatore Michele Emiliano e l’assessore regionale Mino Borraccino con i dirigenti Usb Francesco Rizzo e Sergio Bellavita, oltre a numerosi operai finiti in cassa integrazione a zero ore. L’azienda ha assunto 10.700 lavoratori (8.200 a Taranto), mentre circa 1.775 lavoratori sono in cassa integrazione in capo all’Ilva in amministrazione straordinaria e poco meno di 800 hanno accettato l’esodo incentivato.
«Sono venuto in Tribunale - ha detto Emiliano - in mezzo agli operai Ilva che hanno impugnato davanti al giudice del lavoro i criteri con i quali la azienda ha scelto chi deve rimanere in fabbrica e chi deve rimanere fuori. Forte è il sospetto che abbiano lasciato a casa quelli con la schiena dritta che facevano valere le proprie ragioni e quelle dei compagni di lavoro».
Più conciliante la posizione dell’azienda. «ArcelorMittal Italia ha confermato e documentato di aver avuto un intenso e costante confronto con le organizzazioni sindacali - si legge in una nota - per tutta la fase precedente e attuativa dell’accordo sindacale e sino alla conclusione del cosidetto periodo transitorio. Nel rispetto dell’accordo sindacale, ArcelorMittal Italia ha sempre perseguito un’intensa attività di condivisione della futura struttura organizzativa della società, definita anche in ragione ed a seguito dell’individuazione degli impegni occupazionali assunti in sede di accordo. Nel quadro di un costante dialogo tra le parti, ArcelorMittal Italia ha manifestato piena disponibilità all’esame, verifica nonché rettifica di eventuali presunte anomalie riscontrate da parte sindacale nel processo di selezione, così come la possibilità di accedere ad ulteriori informazioni di dettaglio, se richieste». L’azienda ribadisce, infine, il suo «impegno di perseguire un atteggiamento di piena collaborazione con tutti i soggetti coinvolti».