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Taranto, chiesa Angeli Custodi: un’escalation di furti

 
Pamela Giufré

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Pamela Giufré

Lo fermano senza cascoe «allunga» 50 euro: in manette

Sei colpi in due mesi. Don Nino Borsci: serve videorveglianza

Martedì 12 Febbraio 2019, 10:52

TARANTO - Escalation di furti alla parrocchia Angeli Custodi al rione Tamburi di Taranto. Il presidente del consiglio comunale, Lucio Lonoce, chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Ieri mattina Lonoce ha illustrato la problematica al questore Stanislao Schimera e al tenente colonnello dei Carabinieri Luca Steffensen. «Ho fatto loro presente questa incresciosa situazione - avverte Lucio Lonoce - i quali sono già al lavoro. Mi hanno garantito che intensificheranno i controlli nel rione Tamburi e che sorveglieranno maggiormente la parrocchia presa di mira, che è in ristrutturazione».
«Mi indigna come cittadino e come rappresentante delle Istituzioni - sostiene Lonoce quello che sta accadendo. È assurdo e vergognoso perché si tratta addirittura del sesto furto in appena due mesi». Lucio Lonoce riferisce che «gente senza scrupoli questa volta si è impossessata dei viveri nella disponibilità della Caritas e dell’abbigliamento sportivo dei piccoli allievi dell’oratorio. È un colpo al cuore per la comunità parrocchiale - commenta Lonoce - e per l’intero quartiere».
Lonoce, inoltre, si appella alla generosità dei tarantini: «Spero che si possano quanto prima trovare imprenditori e cittadini generosi disposti ad aiutare le persone toccate da questo ennesimo affronto.».

«Sicuramente - aggiunge don Nino Borsci, direttore della Caritas diocesana - bisogna cercare di custodire meglio i beni destinati agli indigenti, con un sistema di allarme o di videosorveglianza, almeno quando i lavori saranno terminati. C’è però da evidenziare che la parrocchia è in fase di ristrutturazione e che quindi è difficile riuscire a tenere la situazione sotto controllo, anche perché è tutto sotto controllo e viveri e vestiario non sono ben custoditi per cause di forza maggiore, per cui possono essere facilmente prelevati».
Don Nino ha una sua idea: «Non è un’attenuante, né tantomeno una giustificazione. Ma mi viene da pensare che, forse, per essere arrivati a sottrarre viveri da una chiesa, si tratta di gente indigente. E in fondo quelle derrate alimentari a chi erano destinate se non ai poveri che ne hanno bisogno? Basti pensare che è in aumento il numero di persone assistite dalla Caritas. Ce ne sono oltre 2mila».

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