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Taranto, ecco la favola social di Cristina Geretto: «Disegno canzoni»

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Taranto, «Disegnare canzoni»: è la favola social di Geretto

L’illustratrice di Palagiano attira oltre quarantamila seguaci i ritratti ad acquarello uniscono i due mondi di carta e digitale

Venerdì 01 Febbraio 2019, 20:01

20:50

TARANTO - «Disegno per te una canzone da guardare che non si sa mai». La frase del brano di Nicolò Carnesi apre la finestra sul mondo di Cristina Geretto. La chiave è Instagram, dove la ventottenne di Palagiano firma il profilo Sussindieario_illustrato (da una semi citazione dell’album-battesimo dei Baustelle) capace di radunare in un anno oltre 40mila follower. Una popolazione attratta da un progetto che contiene ritratti di artisti ed i loro versi che ne cristallizzano la filosofia.

La musica, il cinema, la tv e la letteratura diventano ispirazione per il disegno che in Geretto è talento «che io coltivo da autodidatta da piccola e che adesso è diventato un lavoro, dopo la scintilla scoccata per amore». È sopra il foglio di un album regalato, infatti, che nasce una creatività contagiosa. La punta a pennello dell’acquarello ed il Pantone ravvivante svelano il segreto dell’autenticità delle opere della giovane, perché diventano un ibrido che unisce due mondi in apparenza antitetici, che sono la carta ed il digitale. La virtù viene allo scoperto nel potente canale social l’8 gennaio 2018 con il primo post del Sussindieario_illustrato: una coppia candidamente avvolta da un libro con sopra impressa la citazione da La musica non c’è del rapper Coez: «Vorrei portarti al mare, anzi portarti il mare». Il disegno si guadagna 411 mi piace, che rappresentano il primo sintomo di apprezzamento del pubblico che gradualmente salirà fino a diventare il copioso bacino dell’oggi, come dicono i numeri: quasi 250 opere pubblicate con una media di una ogni giorno e mezzo in poco più di un anno, un milione di visitatori (impression) della pagina a settimana, sempre apprezzamenti (like) a quattro cifre (le più migliaia), con picchi a cinque come nel caso del messaggio-record del 15 novembre 2018 che piace ad oltre 21mila persone.

«Dopo tutto l’amore è sempre una buona ragione per mandare tutto all’aria» è la frase del personaggio Tokyo della popolare serie televisiva di matrice spagnola La Casa de Papel che Geretto confeziona con acquarello e scanner digitale per la rubrica del suo canale intitolata #serietvaddicted. L’hashtag dedicato ai format-dipendenti è un indizio dell’appeal commerciale. Si perché della passione per il disegno ora l’autrice ne fa un lavoro. Quella matita è il marchio della professione di architetto acquisita attraverso la formazione della «D’Annunzio» di Pescara. «Proprio una mia prof universitaria - svela Geretto - mi ha indicato il potenziale manageriale. Io l’ho colto puntandolo con determinazione sulla sfera magica di Instagram dove attraverso il canale ho creato una piazza virtuale con tantissimi seguaci che ora non possono più fare a meno dei miei disegni».
Le opere dell’illustratrice si trasformano in pillole psicologiche per i suoi proseliti, la cui maggioranza anagrafica oscilla dai 16 ai 35 anni con il clou 20-27 «che trasmette una certa insicurezza in termini relazionali, lavorativi e dunque sociali. Per loro i miei disegni diventano probabilmente la sostanza per riempire dei vuoti attraverso messaggi diretti, che si incastonano nel loro vocabolario effimero». La creatività genera commercio, tanto che da ogni parte d’Italia Geretto riceve la commissione di disegni, che l’autrice pubblica una volta giunti a destinazione con «cartoline» umanamente soddisfatte sulla finestra storiografica del profilo. Il suo Instagram, trasformato in un opificio d’arte, arriva a fruttare anche collaborazioni di respiro aziendale. Il mezzo che garantisce la «brand reputation» dell’autore è lo swipe up, ovvero la funzione-premio per gli instagramers da oltre 10mila follower, i quali vengono indirizzati su un determinato sito o canale social del prodotto contemplato. L’effetto è che a Geretto si apra un impensato scenario professionale, che si traduce in commissioni per case discografiche indipendenti (segnate dall’amato genere indie, da qui l’altro senso della semi citazione del profilo) come la Picicca del cantautore Brunori Sas, interazioni artistiche che svelano voci emergenti come quelle di Motta (che debutterà presto a Sanremo), condivisioni di prestigio che si legano alla band rock statunitense dei Lumineers ed alla pagina della star cinematografica Eva Green. I suoi fumetti allargano così il proprio raggio colorato sino a raggiungere il premio Tenco che omaggia la vignettista utilizzando una opera-tributo al cantante fugace.

«L’arte è un bene di lusso e va pagata». È quanto Cristina Geretto si sente dire da un dirigente di Fendi a risultato ottenuto del mandato di 37 disegni capaci di racchiudere la vita aziendale di altrettanti dipendenti del marchio della moda. L’unico indizio creativo per l’artista è costituito da sei aggettivi identificativi di ciascuna risorsa umana. L’esperimento frutta l’apprezzamento del manager, che viene racchiuso in un disegno - poi postato su Instagram - ispirato al film di Woody Allen Match Point: «A volte in una partita, la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro… Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince, oppure no, allora si perde». La vita è questione di fortuna? «Io rispondo che la vita è questione di opportunità, che bisogna saper cogliere. La fortuna ce la possiamo creare noi… ». Con la mente romantica, che rimanda agli artisti amati da Cristina: David Bowie e Fabrizio De André. Uomini ispiranti per il suo disegno vero.

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