TARANTO - Una o due liste, questo è il problema. Non sarà amletico, ma il dubbio che assilla i partiti politici merita comunque attenzione. Il riferimento è alle elezioni per il Consiglio provinciale già convocate per domenica 3 febbraio. Il presidente della Provincia c’è già ed è pure di recente elezione. Si tratta, com’è noto, di Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta, che dallo scorso 2 novembre siede sulla poltrona più prestigiosa del quarto piano di Palazzo del Governo. Quelli che, invece, dovranno essere eletti sono i consiglieri provinciali, dodici in tutto, che resteranno poi in carica per i prossimi due anni. Le liste potranno essere presentate il 14 gennaio, dalle 8 alle 20, e il 15 dalle 8 sino alle 12. Poi, subito dopo, ci sarà la campagna elettorale. Che, vale la pena ricordarlo, non riguarderà i cittadini ma - essendo la Provincia ormai un ente di secondo livello - i sindaci ed i consiglieri dei comuni della provincia. Tranne quelli commissariati, ovviamente. Il meccanismo elettorale si regge sul sistema del voto ponderato e, quindi, il voto dei consiglieri comunali di Taranto (la famosa scheda viola) pesa (molto) di più degli altri. Vale, in particolare, 1.060 punti.
Ed allora, sarà pure che la Provincia è un ente di secondo livello (lo è senz’altro), sarà altrettanto innegabile che abbia ormai delle competenze più limitate rispetto al passato (ha poteri reali su scuole, strade e, in parte, sull’ambiente), ma il desiderio di candidarsi è ugualmente forte. Trasversale. In altre parole, nonostante tutto questo, in molti, vorrebbero sedersi tra i banchi dell’aula consiliare della Provincia di Taranto. Ambizione personale legata al doppio ruolo (consigliere comunale e provinciale), maggiore visibilità sono tra gli elementi - non gli unici, certo - che spingono molti a prenotare una candidatura.
Le liste, dunque. Potrebbero essere solo due, una di centrodestra ed una di centrosinistra nel caso in cui ci fossero due «listoni» uno che fa riferimento al presidente della Provincia (Gugliotti) ed una, invece, all’area progressista che, alle scorse elezioni, ha candidato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. In realtà, l’ipotesi è remota. Per ragioni di... spazi e di aspirazioni da non respingere al mittente, è più probabile che le liste in campo siano almeno quattro. Due per schieramento. E così, è possibile che una sia legata al cosiddetto «Patto dei sindaci» che aveva sostenuto Gugliotti alle ultime presidenziali. Si tratta di quindici sindaci che, in parte, potrebbero puntare ad un seggio. Si tratterebbe di una lista di taglio più civico, centrista. L’altra, invece, potrebbe essere più marcatamente di centrodestra. Nella prima opzione potrebbero collocarsi, ad esempio, consiglieri dell’area Musillo (Federica Simili).
Nel campo del centrosinistra, invece, è possibile che ci sia una lista di centrosinistra e una più moderata. Qui una parte importante dei candidati dovrebbe essere made in Taranto. Potrebbero esserci Gianni Azzaro (Pd), Piero Bitetti (Taranto futuro prossimo). Ma all’orizzonte se ne intravedono altri. Molti altri. La seconda lista, in entrambi i casi, però deve fare i conti con il quorum necessario per far scattare (almeno) un seggio. E per tagliare il traguardo, servono 8mila voti. Ponderati, naturalmente.