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Bimba morta soffocata, parla un soccorritore

 
Maria Rosaria Gigante

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Maria Rosaria Gigante

Mario Balzanelli, direttore 118: «Siamo tutti devastati»

Venerdì 10 Agosto 2018, 11:10

Il giorno dopo la tragedia della piccola Mariachiara di neppure due anni soffocata da un acino d’uva, desta ancora più stupore e tristezza. Inconsolabili i suoi genitori, il fratellino, tutti coloro che l’hanno conosciuta, “peperina” la chiamavano come si apprende da uno dei tanti post che sui social che ieri hanno commentato la notizia.
Ancora storditi coloro che si sono trovati l’altro ieri a prestare i primi aiuti, allertati dalla disperazione dei genitori, sulla spiaggia di Lido Bagnara, teatro della tragedia, compresi un soccorritore del 118, un medico anestesista dell’Humanitas di Milano, il medico della vicina guardia medica. E “devastati” si dicono anche i soccorritori del 118 che, per oltre due ore, dopo la chiamata di soccorso giunta alla centrale alle 16,48, hanno tentato invano di rianimarla. Nonostante quella linea piatta dell’elettrocardiogramma. Arresto cardiaco irreversibile.
A nulla era servito aspirare quell’acino d’uva non estratto nell’immediato. Da qui, il coro di voci unanimi ieri sui social circa la necessità di saper eseguire, in casi come questi, la manovra di Heimlich per la disostruzione delle vie aeree. Un appello che suona perfino “beffardo” per chi, come il direttore del 118 dell’Asl jonica, Mario Balzanelli, che ha seguito in prima persona lo strazio della piccola, si è fatto promotore in Italia di una legge che ha finalmente istituito l’insegnamento del Primo Soccorso nella scuola ed ha realizzato nella provincia di Taranto già numerose iniziative di training di massa. «La morte della piccola - ha affermato ieri nel formulare alla famiglie le condoglianze dell’intero 118 - rappresenta una tragedia insanabile. Produce un dolore atroce, una devastazione assoluta, anche per noi operatori del 118, abituati ad affrontare quotidianamente situazioni drammatiche. Impossibile commentare. Ancora di più perché la scienza ci dimostra che si tratta di morti potenzialmente evitabili». 
«Chiunque, a partire dai genitori, deve saper riconoscere con immediatezza i segni di ostruzione delle vie aeree e sapere come eseguire correttamente le manovre di disostruzione senza alcuna perdita di tempo. In questi casi, il tempo è tutto».
«In caso di asfissia da corpo estraneo conficcato in trachea, laddove non si proceda a fare queste manovre, che, se eseguite correttamente e senza alcuna perdita di tempo, hanno elevata probabilità di riuscita (in oltre il 40% dei casi) producendo la disostruzione della via aerea ostruita. In caso contrario, dopo pochi minuti, mediamente 5 - 8 minuti, il cuore si ferma ed il cervello, se non riceve ossigeno per almeno 3 - 4 minuti, subisce danni irreversibili incompatibili con la vita».

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