«Se il nuovo governo deciderà di chiudere l’Ilva noi collaboreremo lealmente, ovviamente per la salvaguardia e l’occupazione dell’ambiente». La dichiarazione del governatore Michele Emiliano «apre» la stagione dei rapporti fra la Puglia e l’esecutivo gialloverde partendo proprio dal nodo più delicato. «Non spetta alla Regione - incalza ancora - stabilire se la fabbrica deve proseguire o no nella sua attività. Se decideranno di proseguire devono decarbonizzare e trasformare gli impianti perché a carbone inquinano e non si può andare avanti così. Se viceversa decideranno di chiudere e riconvertire, dovranno salvaguardare l’occupazione. Ovviamente la priorità per noi è la tutela della salute, delle persone e dell’ambiente». Poi su Mittal: «Entrare senza accordo? Non ci riusciranno»
Il siderurgico tarantino, però, è solo uno dei due nodi (l’altro è il gasdotto Tap) che Emiliano ha voluto sottoporre all’attenzione del premier Giuseppe Conte rivolgendogli gli auguri «a nome della comunità pugliese» con l’auspicio «di collaborare in modo leale con lui in tutte le vicende che riguardano la regione». Su Ilva e Tap l’«assist» arriva anche al capo politico del Movimento 5 Stelle: «Spero di poter al più presto incontrare il nuovo ministro dello Sviluppo economico che credo sia Di Maio - continua il governatore - per poter trovare le più giuste soluzioni, visto che su questi due punti i programmi politici della Regione collimano con il programma di governo».
Nella giornata di ieri, Emiliano - a dialogo anche con il meloniano Guido Crosetto nell’ambito della manifestazione di FdI, «Fenix», a Marina di Pulsano-, è tornato sulle vicende del Pd: «Il partito - spiega il governatore - riparte innanzitutto ritornando ad essere, al posto di Lega e M5S, il partito del popolo. Se vuol essere quello delle elites farà la fine del Partito Repubblicano che era rispettabilissimo ma aveva il 5-6%. Se questo è il piano di Renzi, Martina, Calenda e Gentiloni - rileva - ho l’impressione che stiano facendo l’eutanasia della principale forza della sinistra». E ancora: «Quello che conta per la gente - conclude - è sentire che le forze politiche sono al loro fianco. Il Pd era un circolo chiuso che pretendeva il plauso generale, ottenuto per vie non chiare dai media». Sul nuovo esecutivo è intervenuto anche, a margine di una visita ai laboratori digitali dell’Università di Bari, il deputato di Fronte Dem, Francesco Boccia: «Spero che Di Maio e Salvini avvertano di portare sulle spalle la responsabilità di un Paese intero. La Repubblica viene prima degli interessi dei singoli. E a Conte chiedo: dichiari l’irreversibilità dell’euro. La sfida utile al Paese - conclude - dovrà essere su più Europa, non meno».
[l.petr.]