Avere delle amiche tartarughe di terra, vuol dire anche monitorare attentamente la loro salute e questo si può assolvere fornendo loro una dieta equilibrata, unitamente ad un habitat appropriato. Hanno bisogno di un ambiente spazioso con terreno a disposizione che abbia zone sia soleggiate che ombreggiate. In altre parole un giardino, importante che sia recintato, per queste creature diventa un ambiente ideale.
Per quanto riguarda l’alimentazione occorre tener conto che le tartarughe sono vegetariane: i cibi da loro preferiti sono a base di erbe che contengono molte fibre.
Preferiscono diverse varietà di erbe selvatiche, come il tarassaco e il trifoglio, ma anche verdure alla nostra portata come le cicorie e il cavolo. Con la frutta non bisogna esagerare, solo piccole quantità di mela, melone e fragole. Come integrazione si possono offrire pomodori, carote, zucchine, mentre vanno evitati gli alimenti ricchi di ossalati come spinaci, barbabietole ed altri.
Le tartarughe sono «specie protetta» e per questo vanno acquistate da rivenditori che forniscono le dovute certificazioni e in possesso di microchip, in quanto la loro detenzione è regolamentata. Quella più diffusa in Italia e nel Mediterraneo è la tartaruga di Hermann, che pur non eccedendo nelle dimensioni è molto longeva, poiché raggiunge anche il secolo di vita. Per avere una tartaruga è obbligatorio essere in possesso del certificato Cites per non incorrere in pesanti sanzioni con multe salate. È necessario denunciarne il possesso presso il Corpo Forestale Servizio CITES, come è altrettanto importante farlo in caso di furto o di smarrimento ed effettuare la cancellazione in caso di morte.
Vediamo adesso di quali altre attenzioni necessitano le tartarughe che vivono con noi. Com’è noto a molti, esse appartengono alla famiglia dei rettili e in quanto tali ogni anno con l’arrivo della cattiva stagione vanno in letargo. Questa è una fase molto delicata: se non viene gestita bene, possono anche non risvegliarsi (dal letargo). Vanno in letargo quando la temperatura scende tra i cinque e i dieci °C, ovvero tra ottobre e novembre. L’ibernazione, che dura dai 4 ai 6 mesi, può essere trascorsa sia in casa che in giardino a seconda del luogo dove abitualmente la tartaruga vive durante l’anno. Per quelle che vivono all’esterno il problema non sussiste, perché saranno loro a gestire al meglio questo lungo periodo di inattività che le attende ogni anno. Per quelle che invece vivono in ambiente domestico bisognerà preparare una cassetta con paglia o fieno da collocare in un luogo tranquillo e riparato dalla luce e dai rumori e con una temperatura costante tra 5° e 10°C. La collocazione ideale potrebbe essere un sottoscala o sotto un tetto ben riparato. Attenzione, però, che non sia un posto frequentato da cani e gatti o ancora peggio dalla presenza di topi.
Devo precisare che non per tutte le tartarughe che vivono in casa è consigliato il letargo. Ad esempio, i soggetti molto giovani che non hanno potuto incamerare scorte sufficienti per sopravvivere fino al risveglio, rischiano di morire. Questo vale soprattutto per i cuccioli che bisognerà continuare ad alimentare per tutto l’anno, mantenendoli in un terrario, sempre a temperatura ottimale costante.
Parliamo adesso delle principali malattie a cui possono andare incontro. Una delle più comuni è quella «metabolica dell’osso», ovvero il carapace diventa morbido e si deforma. Poi c’è la malattia del becco, che si manifesta con un rammollimento della mandibola. Queste malattie sono causate da squilibri alimentari come deplezione di calcio e fosforo e da carenza di vitamina D. Frequenti sono anche le infezioni respiratorie, come: raffreddori, tracheiti, bronchiti e polmoniti che si manifestano di solito con scolo nasale e secrezioni congiuntivali. Le affezioni parassitarie intestinali sono un’altra causa di malattie nelle tartarughe: provocano deperimento, inappetenza, vomito e a volte diarrea.
Molte malattie sono provocate da condizioni ambientali scorrette, come ambienti troppo umidi o scarsamente soleggiati o con temperature troppo alte o troppo basse. Anche l’alimentazione inappropriata è spesso causa di malattie, perché carente di fibra o perché troppo ricca di proteine. Per completare questo argomento devo precisare che per le tartarughe esiste un altro pericolo di natura traumatica, ovvero causato da cadute da varie altezze, soprattutto per quelle che vivono in appartamento. Nei miei quasi 50 anni di professione ho dovuto soccorrerne diverse cadute dai balconi che avevano riportato gravi lesioni del carapace con fratture spesso multiple, alle quali ho dovuto ricostruire il guscio. Quasi sempre con successo. Per questione di spazio manca l’indispensabile aspetto della riproduzione che aggiungerò quando, spero a breve, diventerà uno dei capitoli nella mia seconda «fatica» letteraria.