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Ecco come curare la Leishmaniosi

 
Gianluca Smaldone

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Gianluca Smaldone

Ecco come curare la Leishmaniosi

Leishmaniosi: principali sintomi, possibili terapie e molto altro

Sabato 17 Maggio 2025, 13:57

Ci soffermiamo ancora sulla leishmaniosi: sui principali sintomi, sulle possibili terapie e molto altro. Il corredo sintomatologico che di solito è presente in questa malattia, come abbiamo già visto sabato scorso, è alquanto vario ed aspecifico. I soggetti colpiti in primis evidenziano un grave stato di deperimento sistemico con lesioni cutanee, ingrossamento della milza e del fegato ed evidente perdita di peso e anemia. Le gravissime affezioni sistemiche si manifestano con una dermatite «furfuracea» a grandi scaglie di tipo amiantaceo presente su gran parte del corpo, accompagnata da ulcere cutanee soprattutto sul muso, occhi e orecchie ed anche delle mucose del naso, bocca e gola, che spesso provocano improvvise fuoriuscite di sangue dalle narici (rinorragia) difficili da arginare.

Sempre a livello sistemico si evidenzia un’importante ipotrofia muscolare in particolar modo a carico della testa, con la quasi totale scomparsa dei muscoli crotafiti. Infatti, in molti casi le arcate sopraorbitarie appaiono quasi completamente svuotate per la marcata atrofia dei muscoli della testa, tanto da sembrare improvvisamente invecchiati, pur trattandosi spesso di soggetti giovanissimi. Un altro aspetto molto grave che di solito risalta agli occhi del clinico è l’addome globoso a causa della splenomegalia: ingrossamento patologico di fegato e milza, unitamente all’ingrossamento dei linfonodi esplorabili e con possibile alterazione della funzione renale. Tutto questo è fonte di gravissima debilitazione con conseguente quadro generale di soggetti fortemente cachettici.

Altri sintomi patognomonici di questa malattia sono la crescita abnorme delle unghie (onicogrifosi), la perdita di appetito, letargia, affaticamento, cambiamento del loro comportamento ed altro. Ma non finisce qui, perché in questa malattia dovete anche sapere che può capitare di tutto ed il contrario di tutto, come casi assurdi di pazienti affetti dalla leishmaniosi in forma «atipica» e quindi positivi ai test specifici ed a volte anche in modo grave, ma senza presentare alcun sintomo clinico dei tanti appena descritti.

Nei miei quasi 50 anni di professione di soggetti affetti da Leishmaniosi ne ho dovuto curare svariate migliaia, tra cui molti casi assurdi, in forma inverosimile e che se pur ridotti malissimo, quasi sempre con successo su cui mi soffermerò. Malattia questa che è sempre stata il mio cavallo di battaglia perché, come molte persone che hanno letto il mio libro «Il giuramento di Aristotele» sanno della mia tesi di laurea «sperimentale» che è stata proprio sulla leishmaniosi.

Negli anni ho dovuto spesso curare pazienti che presentano lesioni a dir poco assurde, come la perdita per necrosi di parti delle orecchie. Ricordo di un alano Arlecchino al quale si staccarono per intere come fossero bruciate. E che dire di quei cani che per lo stesso motivo hanno perso una o più dita in zampe diverse ed altri la perdita di aree cutanee in più parti del corpo. Una personale opinione è che questa malattia idealmente la si potrebbe paragonare alla lebbra.

Come si cura? Oggi grazie a nuovi trattamenti farmacologici la malattia può essere fronteggiata clinicamente ma non esiste una terapia efficace definitiva. Questo perché spesso il parassita rimane in forma latente e la malattia può manifestarsi nuovamente a distanza di tempo, quando il suo sistema immunitario si indebolisce poiché, come abbiamo ricordato sabato scorso, opportunistica.

Il trattamento farmacologico più importante è quello a base di antimoniato di meglumina, ci sono poi altre molecole come l’allopurinolo, la miltefosina e il donperidone. Seguono poi altre terapie complementari utilizzate soprattutto per sostenere il sistema immunitario oltre ad evitare le complicanze della malattia.

Utile la prevenzione. Fondamentale soprattutto nelle aree endemiche come qui in Puglia. Praticando in primis la vaccinazione annuale contro la leishmaniosi.

È importante poi fare uso di collari e spray repellenti per zanzare, questo al fine di cercare di impedire il contatto dei flebotomi con i cani che, quando dormono all’aperto, vanno protetti con delle zanzariere a maglie strettissime. Molto utili, in particolare, quando i nostri amici a quattro zampe dormono di notte in ville in campagna.

Concludo con una nota positiva: oggi grazie alle diverse opportunità terapeutiche, unitamente ai periodici controlli annuali, quando le cure prescritte vengono praticate con assidua perseveranza, quasi tutti i cani affetti da Leishmaniosi possono vivere bene per poi arrivare quasi normalmente all’inevitabile tramonto della loro esistenza.

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